Palma di Montechiaro, spara ai genitori e poi uccide imprenditore: arrestato un 44enne

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L’uomo si è costituito nel pomeriggio di ieri, presentandosi al Comando provinciale dei carabinieri con una pistola Beretta 92 FS con matricola abrasa. Agli inquirenti ha riferito di aver sparato e ferito i genitori, poi di aver ucciso il socio di un’impresa di gelati. L’accusa è di omicidio, tentato omicidio e porto illegale di arma clandestina

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Il 44enne Angelo Incardona è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Licata in quanto reo confesso dell'omicidio del commerciante Calogero Saito e del tentato omicidio dei propri genitori. A renderlo noto è il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, che ha interrogato per ore l'indagato. L'uomo si trova ora in carcere con l’accusa di omicidio, tentato omicidio e porto illegale di arma clandestina.

L'omicidio

L’uomo si è costituito nel pomeriggio di ieri al Comando provinciale dove si è presentato con una pistola Beretta 92 FS con matricola abrasa e ha confessato ai militari di aver sparato poco prima ai propri genitori nella loro abitazione di Palma di Montechiaro. I due, di 60 e 65 anni, sono ricoverati all'ospedale di Licata fuori pericolo di vita per ferite d'arma da fuoco. Il 44enne ha poi riferito di aver ucciso, una volta lasciata la casa dei genitori, Calogero Saito, socio dell’impresa "Gelati Gattopardo". Il corpo della vittima è stato trovato all'interno della propria auto in sosta in piazza Provenzani a Palma di Montechiaro insieme a 4 bossoli. La salma è stata trasportata all'ospedale di Agrigento a disposizione dell’autorità giudiziaria per l'autopsia. Sono in corso gli accertamenti investigativi, fa sapere la Procura, per stabilire quale sia il movente. "È una vecchia storia di mafia", avrebbe detto il 44enne quando si è presentato al Comando provinciale dei carabinieri per confessare.

Aperta un'inchiesta

Incardona avrebbe sparato in tutto 15 colpi: tre o quattro sono stati esplosi a casa dei propri genitori, tutti gli altri, quasi a raffica, li ha esplosi invece contro Lillo Saito. La salma di quest'ultimo è stata trasportata alla camera mortuaria dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Il procuratore capo Luigi Patronaggio e il sostituto Maria Barbara Cifalinò hanno disposto l'autopsia. Il fascicolo d'inchiesta sull'omicidio e il duplice tentato omicidio resta, almeno per il momento, alla Procura di Agrigento. Incardona, già noto alle forze dell'ordine per tentato omicidio e porto abusivo e detenzione di armi, durante l'interrogatorio ha parlato di una faida legata a dinamiche interne ai "paracchi" di Palma di Montechiaro, un'organizzazione criminale paramafiosa. Dichiarazioni che sarebbero apparse assai confuse e contraddittorie a inquirenti e investigatori. Una storia, quella raccontata dall'uomo, ancora tutta da verificare e decifrare. Se dovesse essere confermata la matrice mafiosa dell'agguato l'inchiesta potrebbe essere trasmessa alla Dda di Palermo.

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