Leonforte, droga: blitz della polizia, 16 arresti

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Per gli inquirenti parte dei proventi dello spaccio sarebbero stati destinati al mantenimento in carcere di alcuni affiliati della cosca mafiosa di Leonforte

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Sono 16 le persone arrestate nell'ambito di un blitz messo a segno dalla polizia nell'Ennese. La polizia ha disarticolato tra Leonforte e  Agira due distinti gruppi, collegati tra loro, che spacciavano stupefacenti. Il bilancio è di 10 misure cautelari in carcere e sei agli arresti domiciliari. 

Le indagini

Secondo quanto emerso dalle indagini ai vertici del gruppo di Leonforte ci sarebbero due fratelli che disponevano di una rete di spacciatori per la cessione al dettaglio. Per gli inquirenti parte dei proventi dello spaccio sarebbero stati destinati al mantenimento in carcere di alcuni affiliati della cosca mafiosa di Leonforte. Ad Agira a gestire lo spaccio sarebbero stati: un pregiudicato, il figlio e il cognato. I due gruppi avrebbero gestito lo spaccio di cocaina e marijuana. 

Gli indagati

Dieci persone sono state arrestate nell'ambito di un'operazione condotta dalla squadra mobile di Enna e dal commissariato di Leonforte contro due organizzazioni criminali dedite al traffico di cocaina, hashish e marijuana. Le ordinanze sono state emesse dal gip di Caltanissetta Graziella Luparello, su richiesta della Dda, diretta dal procuratore Salvatore De Luca. In carcere sono finiti i fratelli leonfortesi Salvatore e Domenico Virzì, rispettivamente di 29 e 31 anni; Angelo Algerì di 24 anni e Antonino Arpidone; Salvatore Savio Lombardo e Antony Barberi di 23 e Massimiliano Di Franco di 37; Pietro Cuccia di 49 anni e il figlio Rosario di 22 di Agira; il catanese Carmelo Privitera, 55 anni.

Arresti domiciliari invece per altre sei persone: una ventenne nigeriana che vive ad Agira, Tracy Akinsowa; Giuseppe Palmisano, Alessandro Scinardo Tabernacolo e Angelo Suriano, rispettivamente di 26, 25 e 30 anni, il trentacinquenne leonfortese Giovanni Valenti e il catanese Michele Mannuccia, 35 anni. Il sindaco di Leonforte, Carmelo Barbera, annuncia che il comune, come già fatto per l'operazione Caput Silente di un anno fa, si costituirà parte civile in un eventuale processo.

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