Green pass, sindaco di Messina si accampa su molo: cambiare norma

Sicilia

Bloccato sul molo c'è anche Fabio Laccisaglia, manager No vax che deve "tornare a lavorare in Friuli"

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"Lo Stato ci ha posto sotto sequestro violando il principio di continuità territoriale! Sì al Super Green Pass per prendere i traghetti ma con gradualità. Io da Villa San Giovanni vado in tutta Europa senza Super Green pass. Dalla Sicilia rimango in Sicilia e dall'Italia non posso andare in Sicilia". Lo dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si è accampato sul molo dove arrivano i traghetti che navigano sullo Stretto collegando la Sicilia con la Calabria. "Non ho ricevuto nessuna telefonata - dice - non dico dal ministro ma da un funzionario che mi dicesse 'in effetti c'è qualche incongruenza nella norma ci dia un attimo di tempo che provvediamo'. Non mi hanno chiamato il prefetto e nessun parlamentare di Messina". Il sindaco chiede la "modifica della disciplina che riguarda il Green pass che viola la continuità territoriale che riguarda tutte le isole. Tante famiglie non possono uscire dalla Sicilia per interventi sanitari urgenti e tante che sono uscite dalla Sicilia non possono rientrare". A sostenere il sindaco nel piazzale della Rada San Francesco anche i pendolari che quotidianamente si spostano attraverso le due sponde messinese e calabra per ragioni di lavoro e di studio, e cittadini. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accampato al molo
Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, accampato al molo

"Non mi muovo da qui"

E ancora: "Sono qui per fare una protesta, non mi muoverò fino a quando non ci sarà una risposta da parte dello Stato che deve modificare questa norma ingiusta. Mi farò portare una tenda finché non arriverà il prefetto o qualcun altro a dirmi quale intervento intendono attuare. Ho cercato di farmi sentire per le vie istituzionali ma non ho avuto risposte. Ci sono arrivate decine di telefonate di persone che per motivi di lavoro e salute dovrebbero passare ma non possono. Mi sento abbandonato dallo Stato, ma non voglio essere strumentalizzato da chi è contro il vaccino", ha continuato. Intanto, bloccato sul molo c'è anche Fabio Laccisaglia, manager No vax che deve "tornare a lavorare in Friuli".

"Mia occupazione è permanente"

Il sindaco aggiunge: "Non blocco nessun traghetto. La mia occupazione è permanente. Mi metto in un angolo, chiederò un sacco a pelo e non andrò via in attesa dei rappresentanti dello Stato". Per De Luca "doveva essere il presidente della Regione Nello Musumeci a occuparsi di questa delicata vicenda, che costringe ancora una volta i siciliani ad essere relegati allo status di isolati dal mondo, ma attualmente il governatore è impegnato ad affrontare la difesa del diritto di lesa maestà per le votazioni". "Personalmente - prosegue - al posto di Musumeci avrei proposto di non eleggere i nostri parlamentari per le elezioni al Quirinale. Che Repubblica delle banane è questa? A cosa serve un presidente della Regione se lo stesso non utilizza il suo ruolo in un momento così delicato?".

"Sono per vaccinazione ma non secondo queste strategie subdole"

"Sono per la vaccinazione ma non secondo queste strategie subdole - sostiene - perché nel momento in cui è stato messo in circolazione il vaccino lo Stato non ha rassicurato i cittadini. Il ragionamento è semplice, se il vaccino è sicuro perché non stabilire l'obbligatorietà? Perché non è stata fatta una legge? In una vera democrazia non si agisce così, per cui queste sono le conseguenze che stiamo vivendo oggi. E sulla nostra condizione di isolani la necessità che il governo adotti una misura transitoria per non precluderci il diritto alla libera circolazione, concedendo a chi non è vaccinato il tempo necessario, una moratoria di 30 o 40 giorni, per ottenere la certificazione da vaccinazione completa (prima e seconda dose) o che, nel caso in cui non intenda vaccinarsi, consenta comunque di non dovere sacrificare i diritti primari dell'abitazione e della tutela della libertà delle cure mediche. Ecco perché la legge va rivista". 

Gazebo diventa ufficio del sindaco nel porto

Intanto nella rada San Francesco, nel porto di Messina, è stato allestito un gazebo per per rendere più confortevole la permanenza del sindaco Cateno De Luca agli imbarcaderi dove protesta da stamattina. "Sarà il mio ufficio provvisorio - dice il sindaco - attrezzato con qualche tavolino di appoggio e qualche sedia, e da qui firmerò entro stasera la nuova ordinanza di sospensione dell'attività didattica in presenza". De Luca, che fa collegamenti Facebook per aggiornare in diretta la situazione, lancia ai cittadini l'invito a realizzare uno striscione con la scritta "basta con il sequestro di Stato". "Colui che per primo consegnerà lo striscione sarà ricompensato con il ciondolo Catenox", annuncia.

"Dormirò qui"

In serata, De Luca ha annunciato: "Dormirò qui visto che mi hanno portato una tenda. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato la propria solidarietà e anche qualcosa da mangiare. Lo faccio - ha detto - per i tanti mi hanno scritto e che per motivi di salute o lavoro non possono attraversare lo Stretto e si trovano in serie difficoltà".

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