Secondo l'accusa, l'uomo, oggi in pensione, avrebbe chiesto a imprenditori titolari di attività di ristorazione o di strutture alberghiere di stipulare contratti assicurativi con l'agenzia della quale il figlio è titolare
Tre persone, indagate per concussione, corruzione, falso ideologico, sono state arrestate e poste ai domiciliari dalla Polizia di Stato. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Messina guidata da Maurizio de Lucia. Secondo l'accusa, uno degli arrestati, S.M., oggi in pensione e, all'epoca dei fatti, dirigente del Dipartimento Prevenzione dell'Asp di Messina, avrebbe chiesto a imprenditori titolari di attività di ristorazione o di strutture alberghiere di stipulare contratti assicurativi con l'agenzia della quale il figlio è titolare. Secondo gli inquirenti, avrebbe sfruttato la propria qualifica istituzionale, e i poteri che derivavano dalla sua carica, per favorire gli interessi del figlio, complice e certamente consapevole delle modalità mediante le quali il padre gli procurava un sempre crescente numero di clienti. I successivi approfondimenti, effettuati tramite attività tecniche e acquisizioni documentali, hanno consentito di verificare come l'agenzia assicurativa avrebbe stipulato un numero significativo di polizze proprio in coincidenza con la nomina del padre alla direzione del Dipartimento Prevenzione dell'ASP avvenuta nel luglio del 2018.
L'inchiesta
Nella lista dei clienti della agenzia assicurativa, secondo quanto accertato dagli investigatori della Squadra Mobile, sono presenti importanti attività imprenditoriali che operano nei settori della produzione e grande distribuzione del settore alimentare, in quello turistico/alberghiero o in ambiti che hanno comunque attinenza con il mondo della sanità. Altra figura di rilievo dell'inchiesta sarebbe quella di F.C., titolare di un laboratorio di analisi accreditato presso la Regione e a stretto contatto con l'Asp di Messina, che, interessato a mantenere costanti rapporti con il dirigente, lo avrebbe aiutato facendo intermediario tra lui e gli imprenditori. Le indagini, inoltre, avrebbero fatto luce su un collaudato sistema corruttivo che aveva a oggetto la compravendita di false attestazioni pubbliche, in materia di sicurezza alimentare.