Franca De Mauro, scoprendo che i resti ritrovati risalirebbero a un periodo compatibile con la scomparsa del padre, ha segnalato il suo caso agli inquirenti. La donna non ha però riconosciuto alcun oggetto trovato accanto al corpo
Secondo Franca De Mauro, figlia del giornalista Mauro De Mauro, scomparso a Palermo il 16 settembre 1970, potrebbero essere del padre i resti umani ritrovati in una grotta alle pendici dell’Etna. La donna, leggendo sui media che i resti scoperti risalirebbero a un periodo compatibile con la scomparsa del padre e che il cadavere presenterebbe malformazioni a naso e bocca, ha segnalato il suo caso agli inquirenti. La donna non ha però riconosciuto alcun oggetto trovato accanto al corpo, inoltre nelle tasche dell’abito c'era un pettine e la De Mauro esclude che il padre lo portasse con sé. A riportare la notizia è La Sicilia.
Il ritrovamento del cadavere
I resti sono stati trovati dai militari del Soccorso alpino della guardia di finanza di Nicolosi. Secondo i rilievi il decesso dell'uomo, dall'apparente età di 50 anni, alto circa un metro e settanta e con delle malformazioni congenite a naso e bocca, risalirebbe a un periodo compreso tra la fine degli anni Settanta e gli anni Novanta. Sembra che l'uomo sia entrato volontariamente nella grotta, difficilmente accessibile, e che sia morto per cause non violente, probabilmente non è riuscito ad uscire. A trovare il corpo è stato il fiuto del cane da ricerca e soccorso Halma, un pastore tedesco della Guardia di Finanza, che abbaiava e dava evidenti segni di interessamento all'ingresso della grotta. Oltre che vagliare le denunce di scomparsa, gli investigatori hanno diffuso il dettaglio degli abiti che indossava: lunghi pantaloni scuri, una camicia chiara a righe, un leggero maglione di lana, una cravatta nera, una mantellina di nylon verde scuro, un cappello di lana con pon-pon e degli scarponcini Pivetta n. 41. Rinvenuti anche delle monete di vecchie lire e un orologio Omega con cinturino e un piccolo pettine con custodia.