Migranti, a Lampedusa il ricordo delle vittime della strage del 3 ottobre 2013

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Dal 2013 a oggi sono state avviate diverse indagini per fare luce sull'organizzazione criminale che avrebbe gestito lo sbarco, ma non si è arrivati a nulla

Lampedusa ricorda la strage del 3 ottobre, a distanza di otto anni dal ribaltamento del barcone in cui persero la vita almeno 368 migranti. Le vittime della sciagura, diventata il simbolo del dramma dell'immigrazione, saranno ricordate in occasione della messa domenicale e con un lancio di fiori in mare. In quella circostanza ci sarebbero stati almeno altri 20 dispersi e 155 superstiti, alcuni dei quali ogni anno, il 3 ottobre, tornano a Lampedusa per ricordare questa data.

Le indagini

Dal 2013 a oggi sono state avviate diverse indagini per fare luce sull'organizzazione criminale che avrebbe gestito lo sbarco, ma non si è arrivati a nulla. In otto anni sono stati individuati e condannati alcuni marinai che non si sarebbero fermati per prestare i soccorsi e lo scafista che guidava l'imbarcazione. L'uomo è stato riconosciuto dagli altri migranti, eritrei ed etiopi, per il colore della pelle bianco essendo tunisino. Secondo quanto è stato accertato, l'uomo avrebbe dato fuoco ad alcune coperte per attirare l'attenzione dei soccorritori provocando, invece, dei movimenti inconsulti dei migranti che fecero ribaltare il barcone.

Il "Percorso della Pace"

L'inaugurazione del "Percorso della Pace": 12 tappe, un itinerario di memoria collettiva, arte, cultura ed impegno sociale che, passando attraverso diversi luoghi simbolo dell'isola, vuole ribadire l'impegno a difesa dei diritti umani, della solidarietà e della legalità per contribuire, dal cuore del Mediterraneo, a far sì che il nostro possa essere un "Mare di Pace". È uno degli eventi che l'amministrazione comunale di Lampedusa organizza per ricordare il naufragio del 3 ottobre 2013. Il "Percorso della Pace" è stato presentato questo pomeriggio in una delle sue 12 tappe, la strada che porta al Faro di Capo Grecale. Nei mesi scorsi il Consiglio Comunale di Lampedusa e Linosa ha approvato all'unanimità una delibera, proposta dal sindaco, con la quale la strada che porta al Faro è stata intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. "Per noi che siamo gente di mare - dice il sindaco Totò Martello - quel faro rappresenta un punto di riferimento sicuro, ci indica la giusta rotta. Abbiamo voluto rendere omaggio al sacrificio delle vittime di quelle due terribili stragi mafiose ma, al tempo stesso, intendiamo sottolineare che la nostra vuole e deve essere un'isola di Pace". Nel corso della cerimonia è stata scoperta una insegna, realizzata da un artigiano dell'isola con i legni delle barche dei migranti, che riporta i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 

L'iniziativa

Il Percorso della Pace è un'iniziativa promossa dall'amministrazione comunale di Lampedusa e Linosa nell'ambito del progetto europeo "Snapshots from the borders" che mette insieme 36 partner tra i quali 19 territori di frontiera di 13 Paesi europei impegnati in prima linea nell'accoglienza dei migranti, e che vede proprio il Comune di Lampedusa e Linosa quale ente capofila. Alla cerimonia di inaugurazione sarà presente una anche delegazione di UCLG (United Cities and Local Governments) della quale fa parte il Comune di Lampedusa e Linosa. UCLG è la più grande organizzazione mondiale di città, governi locali ed associazioni municipali: conta più di 250mila membri da oltre 120 paesi ONU. Tra le 12 tappe del Percorso della Pace: la Porta d'Europa e il punto di mare nel quale è avvenuto il naufragio.

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