Gli autori del gesto, due uomini di 32 e 22 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per minacce, danneggiamento aggravato, lesioni personali e interruzione di servizio di pubblica utilità in concorso
Un dottore di turno alla guardia medica di Portopalo di Capo Passero, nel Siracusano, è stato aggredito ieri sera insieme al padre che gli teneva compagnia. Lo rende noto l'Asp di Siracusa, che esprime "indignazione - dice il direttore generale dell'Azienda sanitaria Salvatore Lucio Ficarra - e severa condanna". Gli autori del gesto, due uomini di 32 e 22 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per minacce, danneggiamento aggravato, lesioni personali e interruzione di servizio di pubblica utilità in concorso.
L'aggressione
I due lunedì sera, armati di ascia, hanno bussato con forza alla porta della guardia medica, pretendendo una visita immediata per il padre. Il medico di guardia ha immediatamente contattato i carabinieri, ma prima dell'arrivo dei militari della Compagnia di Noto, i due hanno sfondato la porta di ingresso della guardia medica, messo a soqquadro parte dei locali e aggredito il medico di guardia e il padre di quest'ultimo, presente nella struttura.
La nota dell’Asp
"Sgomenta apprendere che continuano ad accadere nelle strutture sanitarie episodi di così inaudita ferocia contro chi esercita il proprio dovere a tutela della salute dei cittadini - aggiunge Ficarra -. Non solo aggressioni verbali, di per sé già da condannare severamente, ma anche fisiche agli operatori della guardia medica di Portopalo e danneggiamenti alla struttura. La tutela dei nostri operatori contro ogni forma di violenza rimane tra le priorità dell'azione amministrativa dell'Azienda, ma non basta di fronte a tanta inciviltà. Contro gli autori di un così grave e vergognoso attentato alla vita di operatori sanitari, ci costituiremo parte civile. Al medico e a suo padre ferito severamente esprimiamo la vicinanza di tutta l'Azienda e i più avvertiti auguri di pronta guarigione”, conclude.
Ordine medici Siracusa: "Siamo in codice rosso per violenza contro camici bianchi"
"Siamo davvero in codice rosso per la violenza, ormai quotidiana, contro i camici bianchi. È giunta l'ora, dunque, e per questo intendo coinvolgere il Prefetto e il Comitato provinciale per l'ordine pubblico e la sicurezza, di mettere in campo efficaci strumenti di contrasto ad un fenomeno che ha da tempo superato la soglia della tolleranza, in un Paese che dovrebbe brillare in termini di civiltà". Così, Anselmo Madeddu, presidente dell'Ordine dei Medici di Siracusa. "Sono troppi gli utenti 'impazienti' - aggiunge Madeddu - che sfogano rabbia e frustrazione su professionisti che sono a loro disposizione per assisterli e curarli. Colleghi ai quali noi, come Ordine, garantiremo sempre la nostra piena solidarietà e sostegno, costituendoci parte civile nei processi che scaturiranno da questi incresciosi episodi di cronaca". "Ho chiamato il collega aggredito- spiega Madeddu- per esprimere la vicinanza del nostro Ordine e per sincerarmi delle sue condizioni di salute. Il suo racconto mi ha fatto venire la pelle d'oca, perché davvero rischiamo ogni minuto la nostra vita, impegnandoci per salvarne altre. Di fronte all'assurdità e alla barbaria di certi gesti l'indignazione sorge spontanea, ma noi medici non intendiamo lasciarci sopraffare da sentimenti negativi e useremo questa ulteriore esperienza negativa per avviare delle campagne di sensibilizzazione che portino ad un maggiore rispetto per la nostra professione. Partiremo - anticipa Madeddu - nei prossimi giorni, con una "Marcia silente di camici bianchi", nel centro storico della città. Poi, approfitteremo dell'inizio dell'anno scolastico per coinvolgere, grazie alla collaborazione con i dirigenti, gli alunni delle quinte classi degli istituti superiori della provincia per far meglio conoscere la nostra missione, in modo che i giovani comprendano i sacrifici e la dedizione che questo mestiere comporta e a loro volta, giunti a casa, possano "educare" al rispetto anche i loro familiari".
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