Sbarcati a Lampedusa 102 migranti: nell’hotspot 1.156 persone

Sicilia
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Per alleggerire la struttura di primissima accoglienza, è previsto un trasferimento sulla nave quarantena Adriatico che farà da transfert verso un porto siciliano

Altre 102 persone sono sbarcate oggi a Lampedusa dopo che il barcone su cui erano a bordo - poi lasciato alla deriva - è stato intercettato nelle acque antistanti all'isola. Il gruppo, dopo un primo triage sanitario, è andato ad aggiungersi ai 1.054 ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola, dove ora si contano 1.156 migranti a fronte di una capienza di 250 unità. Per alleggerire la struttura di primissima accoglienza, è previsto un trasferimento sulla nave quarantena Adriatico, che farà da transfert verso un porto siciliano. (DRAGHI: FERMARE SBARCHI E' PRIORITA')

Le Ong: “Centinaia di migranti in mare, intervenire subito”

Centinaia di migranti sono alla deriva su diverse imbarcazioni nel Mediterraneo centrale. L'allarme arriva dalle Ong impegnate nella ricerca e nel soccorso secondo le quali sarebbero ci sarebbero tra le 400 e le 800 persone in difficoltà. Alarm Phone, in una serie di tweet, parla di "almeno 3 barche di legno sovraffollate alla deriva in zona Sar di Malta" con oltre 500 vite a rischio sottolineando di aver informato le autorità per tutta la notte e che al momento "non c'è ancora traccia di soccorso". La ong cita cinque diverse situazioni tra le quali un barcone con 240 persone a bordo. Secondo Sea Watch - che con la nave SeaWatch3 è nel Mediterraneo centrale e ha a bordo 263 persone soccorse nei giorni scorsi - l'allarme riguarda almeno 800 migranti. "Chiediamo con urgenza l'intervento delle autorità per assistere le persone che in questo momento hanno bisogno di assistenza in mare - dice la portavoce Giorgia Linardi - Non possiamo dare assistenza a tutte queste persone, abbiamo soccorso senza sosta negli ultimi giorni e ora superato la nostra capacità di imbarco". "Sapere che al largo di Lampedusa ci sono oltre 800 persone che, in pericolo in mare, chiedono aiuto e che nessuno a parte le poche Ong rimaste, si stia muovendo per andarle a salvare, mi fa vergognare profondamente di questa Europa e ancora di più del mio Paese - aggiunge il deputato di LeU Erasmo Palazzotto - Grazie alle poche navi civili ancora presenti, molte tragedie sono state scongiurate, ma che il peso e la responsabilità dei soccorsi sia interamente lasciato a loro è inaccettabile". Anche il portavoce dell'Oim in Italia Flavio di Giacomo lancia l'allarme: "come spesso succede - scrive su Twitter rilanciando il post di Alarm Phone - migranti alla deriva che aspettano a lungo prima che qualcuno vada a soccorrerli. Sono queste le vere emergenze nel Mediterraneo: i troppi casi di barconi che non sono soccorsi in tempo (e ad alto rischio di naufragio) e l'alto numero di migranti riportati in Libia".

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