Le due organizzazioni criminali si servivano di numerosi giovani, tra cui molti minorenni, per lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana
Blitz antidroga dei carabinieri del Comando Provinciale di Messina, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip, su richiesta della Dda, nei confronti di 26 persone, tra cui un minorenne, accusate a vario titolo di associazione finalizzata al traffico e detenzione di droga ed estorsione. Per 13 è stato disposto il carcere, per gli altri 13 i domiciliari. Secondo quanto emerso, le due organizzazioni criminali individuate si servivano di numerosi giovani (16 hanno tra i 18 e i 24 anni) per lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana. Inoltre, ricorrevano all'intimidazione e alla violenza per il recupero dei crediti maturati dalla vendita della droga.
L'inchiesta
L'indagine, condotta della Compagnia Carabinieri di Taormina, ha colpito una rete di distribuzione della droga che operava nelle località turistiche messinesi di Taormina e Giardini Naxos e in vari centri urbani della valle dell'Alcantara. Fino al lockdown, lo spaccio avveniva in alcune discoteche e locali della movida notturna taorminese ad opera dei clan mafiosi Brunetto e Cintorrino, attivi nell'area di Giarre, Fiumefreddo e Calatabiano, in provincia di Catania. Durante le indagini i carabinieri hanno eseguito diversi arresti in flagranza e sequestri di droga: complessivamente sono state arrestate 9 persone e sono stati sequestrati circa 2,5 chili di marijuana, 40 grammi di cocaina e 20 grammi di hashish. L'operazione attuata nel corso della notte ha impegnato circa 200 uomini del Comando Provinciale di Messina, con il supporto dei Carabinieri Cacciatori di "Sicilia" e delle unità cinofile del Nucleo di Catania.
Le due organizzazioni
Sono due le organizzazioni criminali che gestivano il traffico: la prima nel territorio di Gaggi (ME) e nella valle dell'Alcantara, la seconda a Giardini Naxos e Taormina (ME). Otto persone, appartenenti al gruppo criminale di Gaggi, sono accusate di associazione finalizzata al traffico di sostante stupefacenti, mentre altre 4 sono indagate per spaccio. Oltre 30 sono gli episodi di vendita documentati dai carabinieri, diversi delle quali a minorenni. Il capo della banda comprava settimanalmente carichi di cocaina e marijuana da fornitori catanesi che poi venivano smerciati con la collaborazione dei due figli, uno dei quali all'epoca minorenne, ed altri pusher stabilmente stipendiati. L'organizzazione si serviva della collaborazione di alcuni ragazzi, giovanissimi, che smerciavano principalmente marijuana a loro coetanei e che custodivano la droga ricevendo come ricompensa dosi per uso personale.
Le estorsioni
Nel corso dell'indagine sono state scoperte alcune estorsioni commesse per ottenere il pagamento del denaro dovuto da acquirenti morosi. In due circostanze per ottenere i soldi dovuti, gli indagati si sono appropriati delle auto dei debitori fino al pagamento del credito. Anche la seconda banda ricorreva alla violenza e all'intimidazione per regolare i conti connessi con il narcotraffico. Nel maggio del 2019, su disposizione del capo, alcuni esponenti del gruppo criminale hanno picchiato un giovane che si era allontanato dal "giro" e che era sospettato, quindi, di poter essere un informatore delle forze dell'ordine. Il pestaggio, avvenuto all'esterno di un noto locale della movida di Giardini Naxos, è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza di un bar. La vittima fu colpita con un blocca sterzo e riportò ferite gravi.
I legami con la criminalità organizzata catanese
Della seconda banda, che aveva base a Giardini Naxos, facevano parte 12 persone accusate di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. L'organizzazione comprava stabilmente la droga sul mercato catanese grazie ai contatti del capo, un 29enne di Giardini Naxos, arrestato nel maggio 2020 dai carabinieri di Giarre perché uomo del clan mafioso "Brunetto". A seguito del suo arresto, il gruppo ha continuato comunque ad operare nel traffico di sostanze stupefacenti, sotto la direzione del suo braccio destro, un 36enne di Fiumefreddo. I legami con la criminalità organizzata catanese consentivano ai trafficanti di acquistare grosse quantità di droga in conto vendita per poi immetterle sul mercato nella zona di frequentati locali della movida di Taormina e Giardini Naxos, oppure attraverso consegne ad acquirenti abituali. I proventi dell'attività di spaccio venivano consegnati al capo dell'organizzazione che divideva gli utili tra gli associati, reinvestendo parte dei soldi nell'acquisto di nuovi carichi.