L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alle truffe. Sei le vittime individuate, tutte della provincia di Palermo
In cambio di 20mila euro, prospettavano un'assunzione sicura alle Poste italiane. Per questo sono state eseguite tre misure cautelari firmate dal gip del tribunale di Sciacca: una in carcere e due ai domiciliari. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alle truffe. Sei le vittime individuate, tutte della provincia di Palermo, che avevano già versato acconti in tranche di 2 mila, 5 mila euro, per un totale di 45 mila euro. Le indagini sono state condotte dalle sezioni di Pg dei carabinieri, della polizia e della guardia di finanza della Procura di Sciacca (Agrigento).
La vicenda
In cella è finito un ex dipendente delle Poste, ai domiciliari la moglie dell'ex impiegato e una donna polacca. "L'ex dipendente delle Poste - ha spiegato il tenente colonnello Roberto Vergato che comanda la compagnia dei carabinieri di Sciacca - conosceva determinati meccanismi e arricchiva l'ambientamento del raggiro nei confronti delle vittime con un ufficio di rappresentanza che aveva a Palermo, qualificandosi dirigente sindacale. Stamattina sono stati anche sequestrati dei falsi contratti di assunzione alle Poste che erano tenuti all'interno di cartelline con una denominazione sindacale. Quindi tutto era stato creato per far cadere nella trappola persone che avevano problemi economici determinati dalla mancanza di lavoro. Ed alcune di queste, pur di pagare l'acconto richiesto, si sono perfino indebitate". "Stamattina sono state sequestrate anche delle carte PostaPay - ha aggiunto Vergato - . I soldi venivano trasferiti all'estero. Le donne fungevano da impiegate amministrative all'interno di questo pseudo ufficio di rappresentanza a Palermo".
Le indagini
Le indagini sono scattate lo scorso ottobre. "Gli episodi focalizzati - ha aggiunto il comandante della compagnia dell'Arma di Sciacca - sono fra ottobre e dicembre 2020. Quindi hanno truffato 6 persone, per 45 mila euro, in 3 mesi. Questo significa che l'organizzazione era molto capace". L'adescamento delle vittime, dai 40 ai 60 anni, avveniva nei modi più disparati, soprattutto attraverso il passaparola.