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Caso Open Arms, la Procura di Palermo chiede il processo per Matteo Salvini

Sicilia
©Ansa

Il leader della Lega è imputato di sequestro di persona e rifiuto d'atto d'ufficio per aver vietato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, di 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola. Ai microfoni di Sky TG24 ha dichiarato: "Sono un italiano felice di aver fatto il suo lavoro. Se ne devo pagare e subire penalmente le conseguenze, lo faccio con orgoglio e a testa alta"

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La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del leader della Lega, Matteo Salvini, per i reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio al termine dell'udienza preliminare che vede imputato, a Palermo, l'ex ministro dell'Interno. Secondo l'accusa il senatore, ad agosto del 2019, avrebbe illegittimamente negato lo sbarco a 147 migranti soccorsi a largo di Lampedusa dalla nave della ong Open Arms. (OPEN ARMS - MATTEO SALVINI)

Salvini a Sky TG24: "Felice di aver fatto il mio lavoro"

Ai microfoni di Sky Tg24, dopo l'udienza, Salvini ha dichiarato: "Posso dirle che sono felice. Sono un italiano felice di aver fatto il suo lavoro, aver protetto vite e confini, aver svegliato l’Euorpa. Se ne devo pagare e subire penalmente le conseguenze, lo faccio con orgoglio e a testa alta. Lascio siano i giudici a giudicare se un ministro che ha difeso il suo Paese merita 15 anni di carcere o lo merita chi ha messo a rischio la vita di migliaia di persone. Sono l’imputato più tranquillo sulla faccia della terra".

L'udienza

Durante l'udienza, i pm del capoluogo siciliano hanno chiesto di produrre agli atti la decisione del Comitato Onu dei diritti umani del 29 gennaio 2021 con cui l'Italia è stata condannata per non avere agito tempestivamente in relazione a un evento Sar verificatosi al di fuori delle acque territoriali italiane. La Procura si è opposta all'acquisizione agli atti di tutti i documenti depositati il 16 marzo dalla difesa, tranne le deposizioni rese a Catania dal ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, dall'ex premier Giuseppe Conte e dal ministro degli Esteri Luigi di Maio nel procedimento in cui il leader della Lega risponde di sequestro di persona per aver negato illegittimamente lo sbarco ai migranti soccorsi dalla nave militare italiana Gregoretti. La Procura ha ritenuto che malgrado nel corso delle deposizioni si sia introdotto l'argomento del procedimento in corso a Palermo, queste abbiano rilevanza a favore della tesi accusatoria. 

Salvini: "La mia politica ha salvato vite umane"

"Il mio mandato è stato caratterizzato da risultati in termini di vite umane salvate e di diminuzione del numero di sbarchi", ha detto Salvini con dichiarazioni spontanee. "Si inserisce tra i passi di attuazione della linea politica anche l'adozione dei decreti sicurezza, e in particolare del decreto di sicurezza bis, che approvammo al consiglio dei ministro dell'11 giugno 2019 e che prevedeva il potere di disporre il divieto di ingresso, transito e sosta nel mare territoriale nazionale. Si trattava - ha aggiunto - di provvedimenti adottati dal Ministro dell'Interno, quale autorità nazionale di pubblica sicurezza, di concerto con il ministro della difesa e con il ministro delle infrastrutture e trasporti, secondo le rispettive competenze, informandone il presidente del consiglio dei ministri". E ancora: "L'Italia non si è mai sottratta, né in questo caso né in nessun altro, al dovere di prestare tutta l'assistenza che era necessaria alle persone che ne avevano bisogno. Ogni volta che c'è stata la segnalazione di una necessità sanitaria, l'Italia ha fatto tutto ciò che era necessario per garantire cure e assistenza". Poi, citando le annotazioni della polizia giudiziaria del 16 agosto 2019 e del 20 agosto 2019: "Il paradosso è che colui il quale con 'pervicace e ostinata determinazione ha tentato di determinare una forzata responsabilità dello Stato italiano per eventi non di sua competenza' attraverso 'un vero e proprio atto di forza' indossi oggi le vesti di vittima. Mentre per chi per dovere costituzionale aveva l'obbligo di tutelare l'ordine pubblico e la sicurezza della nazione è chiamato a risponderne sul banco degli imputati". 

La richiesta del procuratore

L'udienza era cominciata con la richiesta del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi di far assistere la stampa al procedimento che per legge si svolge a porte chiuse. Ma il gup, Lorenzo Jannelli, ha respinto la richiesta. Nonostante la rilevanza pubblica dell'evento ,"l'udienza preliminare per legge si svolge a porte chiuse", ha detto Jannelli. Stessa decisione era stata presa anche nella scorsa udienca: In quell'occasione, né i legali di parte civile né le difese si sono opposte alla richiesta, motivata dalla procura con la tutela della libertà di stampa. Intanto, il Comune di Palermo, il Comune di Barcellona e l'associazione Emergency si sono costituiti parte civile. 

Bongiorno: "Ce lo aspettavamo, non è notizia del giorno"

"Ci aspettavamo la richiesta di rinvio a giudizio, non mi pare la notizia del giorno". Così l'avvocata Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini. "Questo processo - ha spiegato - contesta a Salvini il sequestro di persona perché il divieto di sbarco disposto dal Viminale sarebbe stato annullato dal Tar. Prego tutti di leggere il provvedimento dei giudici amministrativi, perché sospese solo in parte l'efficacia del divieto di sbarco al fine di prestare aiuto ai migranti che avessero bisogno di soccorso. E il Governo infatti fece entrare la nave e si diede soccorso a chi ne aveva necessità, quindi non ci fu nessuna disobbedienza. Da tutti gli atti - ha proseguito - emerge che la nave della ong catalana aveva più opzioni : la Spagna, Malta, ma non le volle. È come se io fossi chiusa in una stanza e restassi dentro nonostante avessi delle uscite, solo perché le uscite non mi piacciono. Potremmo parlare di sequestro?". Infine la legale ha sostenuto che tutta la gestione della vicenda rientrava pienamente nella linea politica del Governo che prevedeva prima la redistribuzione dei profughi nei Paesi europei, poi lo sbarco in Italia.