Per la procura "i primi accertamenti medici effettuati, seppur parziali rispetto ai quesiti proposti, consentono tuttavia di affermare che, in base alle caratteristiche genetiche riscontrate in relazione ai quesiti proposti, non sussistono fattori genetici predisponenti ad eventi trombotici a carico del Villa", l'agente morto lo scorso 7 marzo
Alla Procura di Catania "non constano elementi che consentano di ipotizzare che gli eventi sui quali sta indagando siano sintomatici di un pericolo nell'utilizzo del vaccino di AstraZeneca, e neanche di alcuni suoi lotti, da parte della generalità dei soggetti nei cui confronti tale utilizzo è consentito". Lo afferma in una nota il procuratore Carmelo Zuccaro, che indaga su eventuali controindicazioni del vaccino anti-Covid AstraZeneca su soggetti trombofilici. "La fermezza di tale convinzione - prosegue la nota - è dimostrata dal fatto che lo scrivente e la stragrande maggioranza dei magistrati e del personale di questo ufficio si sono recati a ricevere la somministrazione del vaccino" AstraZeneca dopo l'apertura dell'inchiesta. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN SICILIA)
La nota del procuratore Zuccaro
Nella nota si legge che "va altresì premesso che, per quanto concerne il decesso dell'agente di polizia Davide Villa, l'accertamento della causa mortis costituisce oggetto di un procedimento di competenza della Procura di Messina, con la quale sin dall'inizio si è stabilito un collegamento investigativo". "Fatte queste doverose premesse - prosegue la nota del procuratore Zuccaro - si rappresenta che i primi accertamenti medici effettuati, seppur parziali rispetto ai quesiti proposti, consentono tuttavia di affermare che, in base alle caratteristiche genetiche riscontrate in relazione ai quesiti proposti, non sussistono fattori genetici predisponenti ad eventi trombotici a carico del Villa, mentre invece dalla storia clinica pregressa dello stesso risulta che questi rientrava nelle categorie per le quali è raccomandata la somministrazione di un diverso vaccino". "Ciò tuttavia - sottolinea il procuratore di Catania - non comporta di per sé l'esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino di Astrazeneca e il decesso del Villa, valutazione per la quale sono necessari numerosi altri accertamenti di competenza, come si è detto, di altra Procura". La nota sottolinea inoltre l'importanza nei vaccinanti "di una scrupolosa ricostruzione della propria storia clinica".
Ulteriori accertamenti in corso
"Altri accertamenti - conferma il procuratore Zuccaro - sono in corso da parte di questo Ufficio sulle componenti del lotto del vaccino somministrato al Villa e ad altro paziente attualmente in cura per eventi trombotici al fine di verificare le modalità di conservazione e trasporto del lotto da cui sono stati prelevati i vaccini in questione e se per determinati soggetti con caratteristiche genetiche o con storie cliniche particolari tali componenti possano rappresentare un rischio".
La vicenda
Davide Villa, poliziotto dell'Anticrimine di Catania, è deceduto il 7 marzo, 12 giorni dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Villa aveva iniziato a stare male il giorno successivo all'inoculazione e le sue condizioni sono peggiorate fino al decesso. Al pronto soccorso gli è stata diagnosticata una trombosi che avrebbe poi causato un'emorragia cerebrale. Sulla morte indaga la Procura di Messina, che ha disposto una nuova consulenza per capire che terapie sono state somministrate al paziente dopo l'insorgere della trombosi. Dopo gli accertamenti urgenti avviati dai pm etnei, il fascicolo è stato trasmesso ai colleghi della Città dello Stretto, competenti perché la vittima era sposata con una giudice in servizio a Catania. Per legge la Procura competente, visto il coinvolgimento come persona offesa di un magistrato di Catania, è infatti quella di Messina.