Catania, le mani di Cosa nostra sulle scommesse online: 339 indagati

Sicilia
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Sono 23 le misure cautelari eseguite. I reati ipotizzati dalla Dda sono esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata e autoriciclaggio con l'aggravante di avere favorito l'associazione mafiosa Santapaola-Ercolano

Un'operazione della guardia di finanza contro l'infiltrazione di Cosa nostra nelle scommesse illegali online è scattata questa mattina. I militari, con il supporto dello Scico di Roma, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 23 indagati in Sicilia, Emilia Romagna, Puglia, Germania, Polonia e Malta. I reati ipotizzati dalla Dda sono esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata e autoriciclaggio con l'aggravante di avere favorito l'associazione mafiosa Santapaola-Ercolano. Nell'operazione 'Doppio Gioco' sono indagate 339 persone. Il Gip ha disposto il sequestro di beni e società per 80 milioni di euro.

"La mafia - hanno detto gli investigatori della Guardia di finanza - si sta evolvendo e sta diventando mafia 'da tastiera': una mafia che intimorisce di meno e usa meno la violenza. Anzi, perché è una mafia molto più subdola, non attira l'attenzione degli apparati statali, non ha nessun tipo di confine e nessun padrone". 

La gestione illecita delle scommesse online

Una illecita raccolta e gestione delle scommesse sportive online realizzata attraverso una piattaforma di gioco su internet non autorizzata ad operare in Italia, attribuendone la proprietà a una società maltese per occultare il legame con il nostro Paese e le connessioni con la criminalità organizzata siciliana. È quanto ricostruito dagli investigatori nell'operazione che ha portato in carcere12 persone, due agli arresti domiciliari e misure interdittive dell'esercizio dell'attività commerciale. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di esercizio abusivo di gioco e scommesse, evasione fiscale, truffa aggravata, autoriciclaggio. La Procura distrettuale contesta anche l'aggravante di avere favorito l'associazione mafiosa Santapaola-Ercolano. Dall'inchiesta, coordinata dalla Dda di Catania, è emerso che l'organizzazione criminale aveva anche organizzato un illecita raccolta di scommesse "da banco" sull'intero territorio nazionale, attraverso una rete di agenzie collegate per la trasmissione dati, alla piattaforma di gioco. Le indagini hanno permesso di accertare che soltanto una parte minima delle scommesse avveniva on line, mentre la maggior parte delle puntate è stata effettuata in presenza e pagate in contanti. Nel corso degli accertamenti militari del nucleo Pef della Guardia di finanza di Catania hanno sequestrato quasi 180mila euro occultati nel doppio fondo di un'autovettura. L'operazione è stata ripresa in video e audio dalla guardia di finanza. Il 'giro d'affari' è stimato in oltre 80 milioni di euro, somma complessiva per cui è stato eseguito un sequestro beni equivalenti che, secondo l'accusa, sono comprati riciclando i proventi delle scommesse: disponibilità finanziarie per 62 milioni in Italia, Polonia e Malta; fabbricati e terreni Puglia e in Emilia-Romagna; e una società di ristorazione in Germania.

Know-how condiviso con il nipote di Matteo Messina Denaro

I fratelli Placenti avrebbero fornito il know - how nell'organizzazione dei sistemi di giochi e scommesse clandestine online anche a Francesco Guttadauro, il nipote del superlatitante Matteo Messina Denaro. Lo hanno detto gli investigatori della Guardia di finanza durante la conferenza stampa a Catania in merito all'operazione 'Doppio gioco". Durante le indagini sono stati accertati contratti tra i due fratelli e Guttadauro a seguito dei quali vi sarebbe stata anche una espansione delle attività di giochi e scommesse anche nella Sicilia Occidentale gestita dalla mafia. I Placenti avrebbero fornito a queste organizzazioni quali erano le metodologie per mettere in piedi l'attività economica. Durante le indagini sfociate nell'operazione sono state raccolte informazioni da parte di collaboratori di giustizia e atti di altre investigazioni svolte da altre Procure. Da alcune intercettazioni raccolte in altri procedimenti penali sono stati monitorati contatti tra Francesco Guttadauro, che in quel momento non aveva avviato una attività imprenditoriale nel mondo delle scommesse e che si sarebbe rivolto ai due fratelli dopo aver saputo che erano in possesso della metodologia per svolgere l' attività imprenditoriale. L'operazione 'Doppio gioco' - hanno sottolineato gli investigatori in conferenza stampa - è da considerarsi gemella dell'operazione 'Revolution bet', nella quale furono coinvolti i fratelli Placenti e con la quale nel 2018 fu smantellata una rete criminale di stampo mafioso che si interessava delle scommesse online.

Lamorgese: "Lavoro incessante di magistrati e polizia di Stato"

"Prosegue incessante il lavoro di magistratura e forze di polizia per contrastare le organizzazioni criminali, che operano anche a livello internazionale, ed aggredire gli ingenti patrimoni illecitamente accumulati", commenta il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese. "La professionalità e le capacità investigative di magistratura e Guardia di Finanza hanno consentito di individuare le infiltrazioni criminali nel settore delle scommesse on line, con proiezioni anche a livello europeo, e sequestrare beni mobili e immobili e società", aggiunge la titolare del Viminale, evidenziando come "le indagini abbiano tratto origine dall'approfondimento di una segnalazione di operazione sospetta e rientrino nella più ampia attività di prevenzione e contrasto, sotto il profilo economico-finanziario, dei tentativi di inquinamento del tessuto imprenditoriale e di partecipazione al capitale di imprese sane, anche approfittando della grave crisi di liquidità".

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