È morto Emanuele Macaluso: lo storico dirigente Pci aveva 96 anni

Sicilia
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Nato a Caltanissetta il 21 marzo 1924, di famiglia operaia, aveva aderito giovanissimo al Partito comunista clandestino e dopo lo sbarco degli angloamericani in Sicilia si era dedicato all’impegno sindacale

È morto a 96 anni Emanuele Macaluso, storico dirigente del Pci e memoria storica della sinistra italiana. Da ragazzo aveva sfidato a viso aperto la mafia, organizzando le lotte contadine nella sua Sicilia, e aveva visto molti compagni cadere assassinati dai sicari di Cosa nostra. Nella sede della Cgil Palermo , in via Meli 5, oggi bandiere a mezz'asta, in segno di lutto. "La sua morte mi addolora profondamente. Desidero esprimere i miei sentimenti di vicinanza ai familiari, a quanti, hanno condiviso con Macaluso impegno e ideali, e a coloro che, nel confronto democratico, anche su posizioni diverse, ne hanno apprezzato l'acuta intelligenza e il senso del bene comune. Macaluso è stato un protagonista della storia repubblicana e ha contribuito da dirigente politico e da intellettuale alla crescita democratica del Paese". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota di cordoglio.

Emanuele Macaluso
Emanuele Macaluso - ©Ansa

Chi era Macaluso

Nato a Caltanissetta il 21 marzo 1924, di famiglia operaia, Macaluso aveva aderito giovanissimo al Partito comunista clandestino e dopo lo sbarco degli angloamericani in Sicilia si era dedicato all’impegno sindacale. Il padre era un operaio delle ferrovie e la madre una casalinga. Si iscrisse clandestinamente al Pci già nel 1941, a soli 17 anni, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale. E all'impegno politico coniuga quello sindacale: attivissimo come dirigente della Cgil, ne diviene segretario regionale in Sicilia nel 1947, l'anno insanguinato dalla strage di Portella della Ginestra. Quattro anni più tardi è eletto deputato regionale siciliano per il Partito comunista, incarico che manterrà per tre legislature. In Sicilia, nel 1958 è l'artefice di uno scacco alla Dc rimasto nella storia. Macaluso riesce a convogliare sulla candidatura alla presidenza della Regione del democristiano Silvio Milazzo i voti di partiti di sinistra e di destra, ma anche quelli di fuoriusciti democristiani, mettendo così in minoranza il candidato ufficiale della Dc. Una mossa spregiudicata, che molti criticheranno, ma che riceve il plauso di Togliatti. Quell'operazione politica orchestrata da Macaluso rimase epocale, tanto che derivò il vocabolo "milazzismo", rimasto a lungo in auge nel linguaggio della politica italiana. Esponente della destra del partito, i cosiddetti 'miglioristi', entra nella direzione del Pci nel 1960 e tre anni dopo è chiamato in segreteria ed eletto alla Camera dei deputati. Confermato deputato e poi senatore per diverse legislature, terminerà il suo mandato parlamentare nel 1992. L'anno prima aveva aderito al neo-nato Pds, dopo lo scioglimento del Pci. Oltre ad essere stato un politico di primo piano, Macaluso è stato anche un grande giornalista. Terminata la guerra, giovanissimo, collabora con La voce della Sicilia. Dal 1982 al 1986 è direttore de L'Unità; poi nel 1996 fonda il mensile 'Le ragioni del socialismo' e dal 2011 al 2012 è l'ultimo direttore de Il Riformista.

Il cordoglio

"Sono addolorato e colpito per la scomparsa del senatore Emanuele Macaluso. Esponente di punta del Pci con ruoli regionali e nazionali, è stato un testimone della vita politica siciliana a partire dal dopoguerra e protagonista delle lotte contadine". Così, in una nota, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. "Anche se di ideologia diversa dalla sua, l'ho sempre apprezzato per la curiosità intellettuale, la passione politica che lo ha accompagnato fino alla fine, l'impegno sindacale e la sua intensa attività giornalistica", ha concluso. Così Leoluca Orlando, sindaco di Palermo: "Non solo la politica ma tutto il mondo della cultura perde uno dei suoi esponenti più presenti dal secondo dopoguerra, quando giovanissimo guidava braccianti e sindacalisti in Sicilia. Emanuele Macaluso è stato un intellettuale che ha attraversato da protagonista tanti momenti della democrazia italiana, dalla clandestinità al dialogo fra comunisti e cattolici democratici, è stato punto di riferimento per tante generazioni per la sua attenzione progettuale e capacità di sguardo critico". Infine: "Si è spento il faro. Resta la scintilla. Per quel poco di luce che ha fatto o che farà, nella mia vita, la luce è sua". Lo scrive in un post su Facebook il ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.

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