Gli investigatori dal 2014 al 2018 hanno intercettato transazioni su beni immobili e mobili per oltre 1,6 milioni di euro da loro realizzate in violazione delle disposizioni antimafia scaturite da sentenze definitive di condanna per associazione mafiosa o di applicazione della sorveglianza speciale
Cinque imprenditori agricoli della provincia di Enna - già condannati per mafia o sottoposti a misure di prevenzione in via definitiva - che non comunicavano le variazioni del proprio patrimonio sono stati denunciati dalla guardia di finanza per aver disatteso gli obblighi previsti dalla normativa antimafia. L'operazione è stata denominata "Patrimonium".
Le indagini
Gli investigatori dal 2014 al 2018 hanno intercettato transazioni su beni immobili e mobili per oltre 1,6 milioni di euro da loro realizzate in violazione delle disposizioni antimafia scaturite da sentenze definitive di condanna per associazione mafiosa o di applicazione della sorveglianza speciale. Secondo quanto previsto dal Codice delle leggi antimafia, i condannati per associazione mafiosa o sottoposti a una misura di prevenzione hanno l'obbligo per 10 anni di comunicare alla guardia di finanza tutte le variazioni del proprio patrimonio di importo superiore ai 10.329 euro.Tra le variazioni patrimoniali non comunicate più rilevanti emergono strumentali donazioni strumentali di beni del valore di oltre 600mila euro per evitare la effettiva riconducibilità. Per questi beni è stato disposto dalla magistratura il sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca. Per gli imprenditori è scattata la proposta di sequestro dei beni per un valore equivalente a quello delle variazioni patrimoniali non comunicate.