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Caso Viviana Parisi, esami su auto. Ipotesi bambino morto in incidente

Sicilia

Accertamenti irripetibili di tipo biologico sono stati eseguiti dalla polizia scientifica di Palermo sull'Opel Corsa di Viviana Parisi. Esami che, aggiunti a particolari emersi dall'autopsia sul bambino, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell'incidente stradale sulla A20

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È stata eseguita in mattinata l’autopsia sui resti del bimbo ritrovato il 18 agosto nelle campagne di Caronia e che si ritiene sia Gioele, il piccolo di quattro anni scomparso con la madre, Viviana Parisi, lo scorso 3 agosto (IPOTESI SUICIDIO - LE TAPPE - IL RITROVAMENTO). Inoltre, accertamenti irripetibili di tipo biologico sono stati eseguiti dalla polizia scientifica di Palermo sull'Opel Corsa di Viviana Parisi. Li ha disposti il Procuratore di Patti su sei campionature effettuate il 6 agosto scorso sull'auto della donna per verificare l'eventuale presenza di profili genetici ed eventuali future comparazioni. Esami che, aggiunti a particolari emersi dall'autopsia sul bambino, fanno riprendere quota alla tesi che Gioele possa essere rimasto ferito mortalmente nell'incidente stradale sulla A20.

Il medico legale: "Resti di Gioele sono abbastanza compromessi"

”I resti del cadavere sono abbastanza compromessi. Ci sono lesioni da macro fauna, cioè morsi di animali selvatici. C'è del terriccio che è stato analizzato e prelevato”, spiega il medico legale, Giuseppina Certo, consulente della famiglia Mondello, che ha partecipato all’esame autoptico a Messina. “Non si può dire ancora dove il bambino è morto e capire se è stato morso prima o dopo la morte. Sono valutazioni che si faranno concatenando i vari risultati. Abbiamo acquisito dei dati - aggiunge - mancano gli arti e parti di tessuti. Allo stato non è possibile ricavare elementi utili se non da tutti i fattori che potranno emergere dall'indagine specialistica. Deve essere tutto ricostituito singolarmente mettendo assieme tutti i tasselli. Oggi - conclude la consulente - non si può mettere alcun punto certo sull'analisi del bambino".

Dalla Tac emersa presenza di piccole pietre

Sui resti è stata inoltre eseguita anche una Tac (Tomografia assiale computerizzata) prima dell'autopsia al Policlinico di Messina, dalla quale è emersa la presenza sul corpo di piccole pietre, che potrebbero essere utili per stabilire il luogo e il momento della sua morte. Ad attendere i primi esiti degli esami c'erano i familiari di Gioele: il padre Daniele Mondello, la zia Mariella e il nonno paterno Letterio.

La task force di esperti

La Tac, spiega Daniela Sapienza, medico legale della task force di esperti che ha preso parte all'esame medico legale, servirà inoltre ad effettuare dei "rilievi antropometrici" per "correlare il soggetto all'età anagrafica, sesso, e quanto utile per fare i rilievi antropologici" e per poter consentire inoltre la possibile "identificazione" della piccola vittima. "Poi - aggiunge l'esperta - andremo a vedere se ci sono segni di lesività macroscopica e a determinare l'epoca della morte".

"Se esiste una ferita di arma da taglio sul corpo del piccolo Gioele non lo possiamo dire, non abbiamo la possibilità di fare una valutazione del genere. Non abbiamo concluso le analisi e non possiamo sapere se c'è un riscontro del genere”, ha poi aggiunto dopo l’esame autoptico.

Geologa forense: "Il tempo trascorso non è un ostacolo"

Tra gli esperti nominati periti dalla Procura di Patti anche una geologa forense, Roberta Somma. "Sono qui per occuparmi della geologia forense, quindi dell'analisi dei terricci e dei territori. Vedremo quale sarà la compatibilità dei terricci con i reperti ritrovati e con i luoghi. E' un lavoro complicato come quello di tutti gli altri esperti", ha detto Somma arrivando al Policlinico di Messina. L'esperta ha sottolineato che il tempo trascorso per il ritrovamento dei corpi, "non è un'ostacolo per il lavoro" che deve svolgere.

Entomologo: "Nel sopralluogo raccolti ulteriori dati"

"Abbiamo raccolto ulteriori dati, nel corso del sopralluogo, che vanno ad implementare il materiale precedente", ha detto l'entomologo Stefano Vanin, del pool di esperti della Procura di Patti, dopo il sopralluogo nelle campagne di Caronia avvenuto ieri. "Ora - ha continuato Vanin - bisogna andare in laboratorio e cominciare a lavorare. Abbiamo controllato la temperatura e fondamentalmente i dati meteorologici che più andranno confrontati nelle stazioni meteo per la ricostruzione termica". 

"Sono fiducioso che questi accertamenti porteranno a dei risultati positivi e potranno dare una spiegazione a quanto accaduto”, ha affermato dal canto suo il biologo forense Salvatore Spitaleri, del Centro di investigazioni scientifiche, sottolineando che "sullo stato delle ossa" dei resti del bambino "hanno agito gli animali. Sono ottimista di mio - ha aggiunto - dopo 30 anni trascorsi al Ris ho una certa esperienza. Sono convinto che si potrà fare qualcosa. Non è il momento adesso di dire niente e questo è soltanto l’inizio".

Il legale del marito: "Impossibile che nessuno abbia visto"

"Il miasma è ancora presente nell'aria. Mi chiedo come sia possibile che nessuno, non solo di coloro che si sono adoperati per le ricerche, ma anche degli abitanti del luogo, non abbia percepito questo cattivo odore. Eppure è una zona con una certa densità abitativa". Lo ha detto l'avvocato Claudio Mondello, cugino e legale di Daniele Mondello, padre di Gioele e marito di Viviana Parisi. "Anche il cadavere di Viviana era a 15-20 metri da una proprietà recintata - aggiunge - è impossibile che nessuno abbia visto, anzi sentito, alcunché". L'avvocato ipotizza che il corpo del bambino sia stato "verosimilmente trascinato nel luogo dove poi è stato ritrovato" e che "non si conosce la posizione originaria, quella in cui è morto". 

L'avvocato Pietro Venuti, l'altro legale di Daniele Mondello, ha poi aggiunto: "Abbiamo fatto a Caronia un percorso ieri sera fino a tardi, presente anche il magistrato, per vedere se è possibile effettuare uno spostamento o comunque un cammino che portava da una parte all'altra della collina, ma l'itinerario è abbastanza difficile da percorrere". "Faranno ulteriori ricerche in quella zona - ha reso noto Venuti - perché ci sono parti mancanti del corpo del bambino".