Catania, matrimoni a pagamento per ottenere cittadinanza: 9 indagati

Sicilia

Le accuse, a vario titolo, sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di falsità ideologica in atto pubblico (relativamente all'atto del matrimonio in quanto contratto ab origine con "riserva mentale") e di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato per gli stranieri clandestini

Nove persone sono state denunciate dai militari della guardia di finanza di Catania, su delega della procura, al termine di un’indagine su falsi matrimoni e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo l'accusa, gli indagati avrebbero organizzato matrimoni a pagamento per far ottenere a uomini extracomunitari irregolari in Italia i permessi di soggiorno e, successivamente, anche la cittadinanza. 

Il modus operandi

L'indagine, iniziata nel 2018, ha ricostruito il modus operandi: allo straniero irregolare veniva organizzato un matrimonio con una donna residente in Italia, con tanto di testimoni 'a pagamento', trattamenti di bellezza per la finta sposa e rinfresco. Le unioni, ricostruisce la Procura di Catania, avvenivano tra persone che non si conoscevano, ma che, dopo le nozze, andavano a convivere il tempo necessario al superamento dei controlli. Ogni ‘attore’ veniva ricompensato. 

In particolare è emerso il ruolo di una 46enne di origine colombiana, S. P. M., nei confronti della quale è stata eseguita la misura cautelare dell'obbligo di dimora. La donna faceva da "intermediaria" per conto degli stranieri interessati a realizzare la frode, inoltre si occupava della logistica legata alla celebrazione degli eventi.

Le accuse

Le accuse, a vario titolo, sono di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, di falsità ideologica in atto pubblico (relativamente all'atto del matrimonio in quanto contratto ab origine con "riserva mentale") e di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato per gli stranieri clandestini.

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