Blutec, sospetto Covid: slitta l'interrogatorio di Roberto Ginatta

Sicilia

Il presidente della Blutec si trova in carcere con l'accusa di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio. Il figlio, Matteo Orlando Ginatta, e Giovanna Desiderato, entrambi ai domiciliari, non hanno risposto alle domande del pm

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia, avvenuto questa mattina, Matteo Orlando Ginatta, 26 anni, e Giovanna Desiderato, 76 anni, entrambi ai domiciliari, indagati per la vicenda Blutec. Davanti al pm Vito Franco Destito i due, accusati di riciclaggio, hanno preferito non rispondere. È stato invece rinviato, probabilmente alla prossima settimana, l'interrogatorio di Roberto Ginatta, presidente della Blutec, indagato con l'accusa di bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio, che è stato posto in isolamento sanitario nel carcere di Torino per sospetta infezione da Covid-19. Per questo motivo il 73enne non ha potuto incontrare i propri legali né partecipare all'interrogatorio di garanzia. Questo quanto appreso in ambienti giudiziari. Il legale dell'imprenditore, l'avvocato Nicola Menardo dello studio Grande Stevens, ha chiesto al gip di valutare la sostituzione della misura con gli arresti domiciliari.

Chiesti i domiciliari per Ginatta

La richiesta dei domiciliari per Ginatta è stata formulata, sempre secondo quanto si apprende, per la natura eccezionale della custodia in carcere per gli ultra 70enni nonché in considerazione delle statistiche dell'Istituto Superiore di Sanità sugli effetti del virus SARS-CoV2 nei soggetti di età superiore ai 70 anni, dell'istruttoria aperta dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sulla gestione del rischio Covid-19 nel carcere di Torino e delle linee guida della Procura Generale della Corte di Cassazione sul ricorso alle misure carcerarie durante la pandemia.

L'inchiesta

Secondo le accuse, l'imprenditore avrebbe cercato sottrarre circa 16,5 milioni di fondi pubblici ricevuti per rilanciare l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo) con la creazione di un nuovo polo industriale. La Procura di Torino ha chiesto e ottenuto dal gip un ordine di custodia cautelare per riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e da reato societario. Roberto Ginatta, nonostante l'età avanzata, è finito in carcere, dopo che l'anno scorso era stato posto ai domiciliari, sempre per la stessa vicenda.

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