Le accuse nei confronti dei sei finiti in manette sono a vario titolo di furto aggravato in concorso, estorsione in concorso, indebito utilizzo di carte di credito, uso di atto falso e false dichiarazioni a pubblico ufficiale
Sei persone, quattro donne e due uomini tra i 32 e i 61 anni, sono state arrestate stamattina dai carabinieri di Patti (Messina), in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip di Messina su richiesta della Procura, con l’accusa a vario titolo di furto aggravato in concorso, estorsione in concorso, indebito utilizzo di carte di credito, uso di atto falso e false dichiarazioni a pubblico ufficiale.
Gli arresti
Gli arresti sono stati eseguiti nel Lazio, tra Roma e Guidonia Montecelio (Roma), con il supporto dei militari di Tivoli (Roma). In manette sono finiti M. G., 42 anni, N. G., 61anni, R. G., 40 anni, S. G., 34 anni, M. J., 32 anni, K. O., 46 anni, tutti di etnia rom. Secondo le indagini, tra il 2017 ed il 2018 avrebbero compiuto numerosi reati contro il patrimonio ai danni di persone ultraottantenni in alcuni comuni della provincia di Messina.
I furti
L'inchiesta è scattata dopo la denuncia ai carabinieri di una donna 85enne di Santa Domenica Vittoria (Messina): si era accorta che dalla propria abitazione erano stati rubati 11.800 euro, la carta d'identità ed un Bancoposta con i relativi codici con cui erano stati effettuati tre prelievi da 600 euro l'uno, negli uffici postali situati a Giarre (Catania) e Campora San Giovanni (Cosenza). La vittima ha raccontato ai militari che pochi giorni prima due giovani erano entrate in casa mentre lei era impegnata ad innaffiare i fiori. L'anziana aveva sorpreso le intruse all'interno del salotto di casa e queste si erano giustificate dicendo che una di loro era in stato di gravidanza e doveva andare in bagno.
Le indagini
I carabinieri sono riusciti a ricostruire altri furti avvenuti in diversi comuni della zona e a riportare la loro esecuzione alla stessa banda. I componenti sono stati identificati anche grazie a un'auto utilizzata dai ladri durante un furto che era stata noleggiata a Lamezia Terme (Catanzaro) da una delle arrestate. E' stato scoperto che la donna aveva noleggiato l'auto 12 volte con una patente di guida straniera, risultata falsa. Inoltre è stato accertato che gli indagati avevano alloggiato in un albergo di Nizza di Sicilia in coincidenza dei furti, pagando solo una parte di quanto dovuto e pretendendo, a fronte di minacce all’albergatore, di non essere registrati. Per questo sono accusati anche di estorsione in concorso.