Tra i beni confiscati ci sono due società, attive nel settore edile e di movimento terra, e due villette. L'operazione è stata eseguita dai carabinieri al termine dell'indagine patrimoniale
I carabinieri hanno eseguito una confisca di beni dal valore complessivo di circa 1,7 milioni di euro nei confronti degli imprenditori alcamesi N.C. e L.C., eredi del defunto F.C., e del loro prestanome G.M., già indagati nell'ambito dell'operazione "Alqamah" per intestazione fittizia di beni. Con l'indagine avviata nel maggio 2011 dall'Arma di Trapani, coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo e finalizzata alla disarticolazione della famiglia Mafiosa di Alcamo, veniva documentato l'ingerenza nel tessuto economico-sociale di imprese intestate a prestanome, di fatto riconducibili a soggetti condannati, con sentenze passate in giudicato, per associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni.
Le indagini
La successiva indagine patrimoniale ha consentito di mettere in evidenza come N.C., già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale dal 2007 al 2009, si sia avvalso dei familiari più stretti (il padre F. e il fratello L.) e di G.M. (già deferito per associazione di tipo mafioso nell'ambito dell'operazione Bagolino, insieme con A.B., reggente della "famiglia" di Alcamo) per intestare loro le quote della neo costituita Trasport scavi srl. Quest'ultima, veniva istituita ad hoc per eseguire diverse opere di edilizia, sia privata, come il parco eolico di Alcamo e Partinico, realizzato grazie ai rapporti con l'imprenditore, considerato vicino alla mafia, A.S., che pubblica, come i lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 47 Alcamo Castellammare del Golfo, godendo della protezione e dell'apporto favorevole dell'organizzazione mafiosa.
La confisca
La confisca ha interessato due società e relativo compendio aziendale, attive nel settore edile e di movimento terra, la Trasport Scavi srl e la lcs. srl.,una società edile costituita da F.C. e da G.M., per aggiudicarsi, in regime d'urgenza, i lavori per la messa in sicurezza della discarica di Contrada Vallone Monaco di Alcamo, due villette, una partecipazione societaria e undici rapporti bancari.