Gela, perde 1.400 euro alle slot machine e simula una rapina: denunciato

Sicilia
Immagine di archivio (ANSA)

Un bracciante di 40 anni, col vizio del gioco, si era presentato al commissariato di polizia, affermando di essere stato derubato in casa da due sconosciuti armati e col volto coperto. Il soggetto, che si era inventato tutto, ha poi confessato 

Un bracciante di 40 anni, che vive in una casa rurale e lavora per un’azienda agricola di Gela (in provincia di Caltanissetta), ha perso 1.400 euro giocando alle slot machine e, per non rivelare ai familiari di avere il vizio del gioco, ha finto di essere stato rapinato. La polizia ha però scoperto la verità e lo ha denunciato per simulazione di reato.

La versione del bracciante

Lo scorso 11 dicembre l'uomo si era presentato al commissariato di polizia, denunciando di essere rimasto vittima di una rapina ad opera di due sconosciuti, col volto coperto da un passamontagna e armati (uno di pistola, l'altro di coltello), che si erano introdotti nella sua abitazione. I malviventi, in dialetto gelese, avrebbero chiesto al 40enne di consegnare loro il denaro che teneva con sé, ossia 900 euro che aveva prelevato da poco dal suo libretto postale e 500 euro che conservava invece sotto il letto. Ottenuti i soldi, i delinquenti si sarebbero dileguati. Nessun testimone, però, avrebbe assistito alla scena, o visto i ladri entrare o uscire dalla casa rurale.

Le indagini della polizia

La polizia scientifica ha eseguito controlli minuziosi alla ricerca di eventuali tracce di estranei e interrogato il datore di lavoro della presunta vittima della rapina, insieme ad altri braccianti. Alla fine, essendo emersi chiari sospetti che l'uomo si fosse inventato la rapina, gli inquirenti l'hanno messo di fronte all'evidenza dei fatti. Nella giornata di mercoledì scorso, il 40enne ha infine confessato. Visibilmente pentito, il soggetto ha ammesso di avere preso il vizio del gioco nel 2014 e di aver inscenato la rapina perché si trovava in enormi difficoltà economiche.

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