Caporalato, arrestati due soci di un’azienda agricola del Catanese

Sicilia

Ai domiciliari due fratelli di 40 e 49 anni, accusati di aver sottopagato i loro otto dipendenti e di averli costretti a turni di lavoro estenuanti. Riscontrate anche violazioni in materia di sicurezza e igiene 

Due fratelli, di 49 e 40 anni, rispettivamente titolare e socio di una società agricola del Catanese, sono stati arrestati e posti ai domiciliari per sfruttamento del lavoro e violenza privata nei confronti dei propri otto dipendenti. Secondo l’accusa, i braccianti venivano pagati solo 25 euro al giorno rispetto ai 64 previsti dal contratto ed erano costretti a turni di lavoro estenuanti, senza poter fruire di ferie, riposi settimanali e indennità accessorie. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip sono stati i carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro (Nil) di Catania, coordinati dalla Procura distrettuale.

Le indagini

Durante l’ispezione, i militari hanno anche riscontrato violazioni della normativa in materia di sicurezza e igiene sul lavoro. Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia presentata da due operai romeni allontanati con minacce e violenze dall'azienda. Nei confronti dei due indagati è stata anche disposta la sospensione dall'esercizio dell'attività di impresa per un anno.

Flai Cgil: "Servono misure di prevenzione del caporalato"

Sull’arresto dei due fratelli è intervenuto il segretario generale della Flai Cgil Sicilia, Tonino Russo, secondo cui questo episodio "è la drammatica conferma di un fenomeno che ancora persiste. Ai carabinieri va il merito dell'azione di repressione, ma sia chiaro che quello su cui bisogna insistere e accelerare sono le misure di prevenzione", sottolinea Russo. "I due punti chiave - aggiunge - sono la costituzione in tutte le province delle reti del lavoro agricolo di qualità e per giungere a questo occorre andare alla firma di un protocollo di intesa sindacati - datori di lavoro Inps ed istituire il collocamento pubblico quale luogo di incontro tra domanda e offerta di lavoro nella trasparenza e nella legalità. Solo così si possono mettere fuori gioco i caporali e gli sfruttatori". Sul tema, "il 4 novembre scorso si è già svolto un primo incontro presso il Dipartimento lavoro tra tutti i soggetti che hanno competenza in materia. Chiediamo - conclude Russo - che il tavolo venga riconvocato al più presto per andare avanti sulle misure di prevenzione quanto più celermente".

Confagricoltura: "Pratiche che danneggiano l’intero comparto"

Un ringraziamento ai carabinieri per l’operazione portata a termine con successo lo rivolge anche il presidente di Confagricoltura Catania, Giovanni Selvaggi. "Quanto è emerso dalle indagini è un quadro sconcertante - afferma Selvaggi. Lavoratori costretti a turni estenuanti, senza ferie, riposi o indennità e per soli 25 euro al giorno. In più molti erano costretti a dormire in baracconi fatiscenti senza alcuna condizione minima di sicurezza e con condizioni igieniche al limite. Bene hanno fatto alcuni lavoratori a denunciare tutto ciò - conclude - e ringraziamo le forze dell'ordine per il pronto intervento. Purtroppo queste pratiche malsane, messe in atto da pochi, danneggiano l'intero comparto agricolo e la sua immagine creando una competizione sleale con la stragrande maggioranza delle imprese che lavorano in maniera corretta tutelando i lavoratori e applicando la legge".

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