I tre sono accusati di aver chiesto a due ditte, impegnate nella costruzione di alcune abitazioni a Monreale, di pagare 3mila euro per ognuno dei 18 appartamenti
Tre persone ritenute affiliate a famiglie mafiose sono state condannate dal gup di Palermo per due tentativi di estorsione e danneggiamenti. Si tratta di S. L., condannato a 6 anni di reclusione, A. S., condannato a 10 anni, e S. D., capomafia di Monreale, 5 anni. Secondo l’accusa quest’ultimo gestiva il racket.
Le accuse
I tre sono accusati di aver chiesto il pizzo a due imprese edili impegnate nella costruzione di alcuni appartamenti a Monreale, nel Palermitano, costringendo le ditte a pagare 3mila euro per ognuno dei 18 appartamenti. Inoltre le aziende avrebbero dovuto realizzare gli impianti idraulici in una azienda collusa con la mafia. Sentite dai carabinieri, le vittime avevano ammesso di aver subito i tentativi di estorsione.