Raimondo Burgio era stato fermato un anno fa per l'omicidio di Ignazio Scopelliti. Il 36enne aveva confessato l'assassinio, ma i termini per la custodia cautelare sono scaduti e il Gip ha revocato i domiciliari disponendo l'obbligo di dimora e di firma
Revocati gli arresti domiciliari a Raimondo Burgio, 36enne di Palma di Montechiaro (Agrigento), fermato dai carabinieri il primo novembre dell'anno scorso con l'accusa di avere ucciso a colpi di pistola il cognato Ignazio Scopelliti, 45 anni. Burgio confessò davanti al Gip di avere sparato al cognato. L'omicidio sarebbe maturato sullo sfondo di violenti alterchi familiari.
La decisione del Gip
Il Gip del tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, in considerazione del fatto che i termini di custodia cautelare sono scaduti e che il pm, Emiliana Busto, titolare dell'inchiesta, non ha ancora concluso le indagini preliminari, ha sostituito la misura cautelare con l'obbligo di dimora a Palma di Montechiaro e l'obbligo di firma quotidiano.