In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Migranti, nave Alan Kurdi in acque italiane dopo 7 giorni senza porto. Evacuata una 20enne

Sicilia

Questa mattina una ragazza è stata portata a terra per motivi sanitari dalla guardia costiera italiana. Domenica scorsa era stata evacuata una donna incinta. Sono 88 i migranti ancora a bordo

Condividi:

La nave Alan Kurdi, della Ong Sea Eye, è entrata in acque italiane verso le 15 di oggi, ma è ancora in attesa di un porto. Dall'imbarcazione, che si trovava al largo della Sicilia senza autorizzazione ad attraccare in porto, nelle prime ore di questa mattina è stata fatta scendere una giovane migrate di 20 anni, la quale è stata portata a terra per motivi sanitari dalla guardia costiera italiana. Domenica scorsa era stata evacuata una donna incinta.

L'ingresso in acque italiane

"Proprio ora siamo entrati in acque territoriali italiane per cercare riparo dal vento e dalle onde", ha annunciato Sea Eye. "Nonostante la soluzione diplomatica per le restanti 88 persone salvate a bordo della Alan Kurdi - continua il tweet della Ong - non ci è stato ancora assegnato un porto sicuro. Un altro capitolo buio per la fortezza Europa".

Sette giorni senza porto

Scendono quindi a 88 i migranti che si trovano a bordo della nave dopo essere stati soccorsi al largo delle coste libiche, mentre salgono a 7 i giorni passati in attesa di un porto. La nave si trova a poche miglia dalle coste della Sicilia orientale. "Quando termina questo blocco?", chiede Sea Eye. Nei giorni scorsi, dopo 11 in mare, i 104 migranti a bordo della Ocean Viking hanno ricevuto dal Viminale l’autorizzazione a sbarcare in Sicilia, a Pozzallo.

Orlando: "Governo assegni porto sicuro"

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: "Il Governo italiano dia al più presto alla nave Alan Kurdi l'indicazione di un porto sicuro dove far sbarcare gli 88 naufraghi salvati in mare e già provati dalla navigazione e dalle violenze subite. A maggior ragione dopo le parole della Ministra Lamorgese, che ha smontato la polemica sull'aumento degli sbarchi, l'Italia non si sottragga ai propri doveri internazionali e confermi ancora una volta il primato dell'umanità e dei diritti sulla cultura della violenza e dell'indifferenza", le sue parole.