Lampedusa, sbarcati nella notte altri 108 migranti: hotspot al collasso

Sicilia
Un'immagine dello sbarco (ANSA)

Un primo barcone è stato intercettato a poche miglia dalla costa, mentre un secondo barchino è giunto direttamente a terra. Non si sblocca invece la situazione della Ocean Viking, a bordo della quale ci sono ancora 182 persone in attesa di un porto sicuro

Continuano gli sbarchi a Lampedusa, dove nella notte sono approdati altri 108 migranti. Un primo barcone con a bordo 92 persone è stato intercettato, intorno alle 23:00, a poche miglia dall’isola da una motovedetta della capitaneria di porto. Altri 16 migranti sono invece giunti a terra a bordo di un barchino. Il leader della Lega, Matteo Salvini: "Sarò tra una decina di giorni a Lampedusa, perché gli italiani non meritano i porti riaperti".
Nel frattempo, si fa sempre più critica la situazione all’hotspot dell’isola. La struttura, la cui capienza massima è di un centinaio di persone, al momento ospita circa 300 extracomunitari. Per di più, a causa delle condizioni meteo in peggioramento, il traghetto che trasporta gli ospiti dall’isola alla terraferma rischia di restare bloccato a Porto Empedocle.

Il sindaco di Lampedusa: "Ministro svuoti gli hotspot"

Il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, ha fatto un appello al ministro degli Interni: "Continuiamo a sostenere che non si può negare l'accoglienza a chi ha bisogno di aiuto, ma con altrettanta nettezza dico che l'accoglienza deve avvenire all'interno di regole certe e nel rispetto della popolazione locale. Chiedo dunque al ministro degli Interni di attivarsi immediatamente per superare la situazione critica che stiamo vivendo a Lampedusa a causa del sovraffollamento del Centro di accoglienza, anche con interventi di aerei per il trasferimento dei migranti", le sue parole. E ancora: "Ma è evidente - aggiunge - che non si può sempre rincorrere l'emergenza, che c'era prima e che continua ad esserci: serve un impegno forte del Governo Italiano che per attivare procedure automatiche e continue per portare avanti un'accoglienza ordinata e sicura. Non si può scaricare tutto su Lampedusa e sui lampedusani".

Il commento di Matteo Salvini

"Vogliamo vedere i fatti e i fatti dal mio punto di vista sono gli sbarchi che sono ripresi e sono triplicati rispetto al periodo precedente". Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sul governo a margine di un incontro con i cittadini in un mercato milanese. "Sarò tra una decina di giorni a Lampedusa, perché gli italiani non meritano i porti riaperti", ha aggiunto l'ex ministro degli Interni.

182 persone ancora a bordo della Ocean Viking

Non si sblocca la situazione della Ocean Viking, la nave umanitaria gestita da Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee, che nei giorni scorsi ha effettuato quattro diversi salvataggi, soccorrendo in totale 217 persone. Trentacinque di queste, recuperate ieri nella zona Sar maltese, sono state trasferite a Malta su comunicazione delle autorità locale. Restano bloccati a bordo, invece, gli altri 182 migranti, tra loro ci sono 14 bimbi, la più piccola di appena otto giorni. La Ocean Viking, che ha chiesto il place of safety ad Italia e a Malta, si trova ad una ventina di miglia da Linosa.

L’appello di Msf

"Chiediamo ai leader europei di trovare una soluzione immediata per lo sbarco delle 182 persone ancora a bordo e un meccanismo di sbarco predeterminato per tutte le persone soccorse nel Mediterraneo centrale". È l’appello lanciato da Msf in merito alla situazione della Ocean Viking. "Nonostante i recenti segnali positivi - continua -, la burocrazia europea e futili ragionamenti hanno ancora una volta prevalso sulla sicurezza e il benessere di uomini, donne e bambini vulnerabili - perfino di un neonato - a cui è stato negato il diritto di sbarcare tempestivamente a terra, dopo essere sopravvissuti a un'ordalia di violenze in Libia e alla traversata mortale del Mediterraneo. È una presa in giro che l'unica destinazione proposta per queste persone sia stata la Libia". Infine, Msf lancia un attacco ai leader europei: “Hanno perso di nuovo l'occasione di dimostrare qualunque effettivo e onesto impegno verso il destino delle persone soccorse in mare".

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