Ragazzi restano a terra, traghetto Cagliari-Palermo torna indietro: ira passeggeri. VIDEO

Sicilia
Foto di archivio (Getty)

I giovani e il loro accompagnatore non sono stati fatti salire perché avevano lasciato i documenti sul pullman, che era già stato imbarcato. La decisione di far rientrare la nave dopo tre ore di navigazione ha suscitato la rabbia dei passeggeri

Avevano lasciato i propri documenti sul pullman, che però era già stato imbarcato sul traghetto Cagliari-Palermo, per questo i 25 minorenni stranieri e il loro accompagnatore sono stati lasciati a terra. La nave, al termine di una riunione dei dirigenti della Tirrenia, dopo tre ore di navigazione ha fatto marcia indietro per andare a recuperarli al molo. La decisione, che ha suscitato molte polemiche tra i passeggeri, è stata presa per non lasciare dei minorenni, anche solo per una notte, senza documenti e con le conseguenti difficoltà per prenotare un albergo o per ripartire con un altro mezzo. La nave è risalpata dopo la mezzanotte per Palermo. Sull'account Twitter 'Gero Ciulla' è comparso il video con la reazione dei viaggiatori, arrabbiati per non essere stati informati circa i motivi del ritorno al porto di Cagliari. Come si nota dalle immagini sono diverse le persone che urlano contro il personale della nave.

I commenti dei passeggeri

"È stato un viaggio da incubo, siamo sbarcati a Palermo con quattro ore di ritardo e a bordo si è rischiata la sommossa quando l'altoparlante ha annunciato che, dopo tre ore di navigazione, si tornava a Cagliari per prendere dei ritardatari rimasti a terra, senza nemmeno dire che si trattava di ragazzi minorenni". Lo racconta un uomo, a bordo del traghetto con suo figlio per andare in vacanza in Sicilia, mettendo in evidenza l'incredulità dei passeggeri che prevedevano di sbarcare in orario. "Siamo rimasti tutti sgomenti, a nessuno era mai capitata una cosa del genere perché solo se la nave rischia di affondare ritorna in porto, non certo per prendere dei ritardatari, per i quali comunque si sarebbe potuta azionare l'assistenza diplomatica visto che erano stranieri e potevano metterli su un volo. Per 25 ragazzini non si possono stravolgere i programmi di centinaia di altre persone". Quanto ai ritardatari, "sul molo c'erano tre auto della Polizia e abbiamo visto i ragazzi che in realtà sembravano degli adulti che venivano fatti salire sul traghetto con accorgimenti affinché non venissero a contatto con gli altri passeggeri imbufaliti da quello che tutti hanno ritenuto un contrattempo ingiustificato".  

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