La guardia di finanza ha anche eseguito un provvedimento di sequestro di circa 450mila euro. Le indagini hanno riguardato la realizzazione di due distinti progetti, dal valore complessivo di un milione e 600mila euro
La guardia di finanza ha denunciato 22 persone nell’ambito dell’operazione ‘Vinegar’, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, relativa a una truffa finalizzata all’ottenimento di finanziamenti europei concessi dall'Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari della Regione Siciliana. I finanzieri del nucleo di polizia economico - finanziaria hanno anche eseguito un provvedimento di sequestro, emesso dal Gip, di circa 450mila euro nei confronti del Consorzio Agrario di Palermo Scarl, nonché del suo ex rappresentante legale, e di altre società e persone fisiche che sarebbero coinvolti, a vario titolo, nella truffa.
Indagini su due progetti
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno riguardato la realizzazione di due distinte attività progettuali, denominate "Aceto Salutistico Siciliano" (Asasi) e “Andromeda”. Il primo era finalizzato alla produzione di una speciale tipologia di aceto, il secondo consisteva nella creazione di un prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica e termica mediante un co-generatore da alimentare attraverso olio vegetale puro. Il totale delle iniziative ammontava a un milione e 600mila euro. Nell'elaborazione dei progetti, i partner responsabili delle attività sono ricorsi all'utilizzo di preventivi artefatti, utili a pilotare l'affidamento dei servizi a imprese a essi stessi riconducibili attraverso legami societari trasversali, vincoli di parentela e rapporti di amicizia. In questo modo non solo sono riusciti ad assicurarsi servizi e forniture, ma hanno anche massimizzato l'ammontare dei contributi percepibili. Inoltre, nel progetto Asasi, anziché acquistare vino da lavorare, è stato acquistato direttamente aceto, al quale sono state poi aggiunte sostanze "polifenoliche" che avrebbero dovuto trasformarlo in una sorta di condimento speciale di ultima generazione. Attraverso l'emissione di fatture false è stato abbattuto il reddito imponibile ai fini delle imposte dirette e dell'Iva. Le Fiamme Gialle avrebbero accertato una truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche per un totale di 300 mila euro e una frode fiscale per 134 mila euro.