"Voglio dedicare questo momento - ha detto la senatrice a vita - al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, faro in questo momento in Italia"
La senatrice a vita Liliana Segre ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Palermo. L’onorificenza le è stata conferita oggi, sabato 15 giugno, dal sindaco Leoluca Orlando. "Voglio dedicare questo momento - ha detto Segre durante la cerimonia a palazzo delle Aquile - al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, faro in questo momento in Italia". Al termine della cerimonia, la senatrice a vita ha sostato davanti al vagone della memoria che si trova nell'area esterna dell'ex deposito delle locomotive. Il vagone è dedicato a tutte le vittime dell'Olocausto.
Le parole di Liliana Segre
"Quando ho detto al capo dello Stato che il sindaco Orlando mi avrebbe conferito la cittadinanza onoraria - ha aggiunto la senatrice a vita - mi ha risposto: ‘Allora saremo anche concittadini. Con le nostre teste bianche’. Il mio rapporto con Palermo e la Sicilia - ha continuato Segre - non è mai stato solo quello di una cittadina italiana legato alla storia, alla cultura e all'arte, ma ci sono anche motivi particolari. Qualcosa di strettamente legato alla parte più drammatica della mia vita nell'Italia fascista in base alle leggi razziste del '38 e anche dopo all'inizio della guerra, che prevedevano l'espulsione per i cittadini italiani ebrei. Io e mio padre - ha raccontato Segre - dovevamo fuggire in Svizzera. Per fare questo papà si era procurato documenti falsi che attestavano che entrambi risultavamo nati a Palermo".
"Cittadinanza è diritto e responsabilità"
"La cittadinanza che oggi mi avete dato è un dato in controtendenza in tempi in cui invece il diritto di cittadinanza e la dignità della persona vengono spesso negati dalla nazione ma anche da atti concreti di carattere razzista e discriminatorio". "Anche in questo caso non mancano precedenti e mi riferisco alle leggi razziali del 38 che stabilivano che gli appartenenti alla razza ebraica erano stranieri. - ha aggiunto - Anche oggi a Palermo mi sento la stessa bambina che allora fu espulsa dalla scuola e resa straniera, che però oggi riceve addirittura una cittadinanza onoraria circondata dall'affetto di questa meravigliosa città". "Ai giovani di cui mi considero nonna ideale dico che il concetto di cittadinanza ha un duplice significato: è un diritto da una parte di tutti i cittadini ma anche una responsabilità - ha detto -. Un pensiero particolare va a quei bambini, nati da genitori stranieri, che crescono con i nostri nella stessa scuola, ma scoprono amaramente di essere nonostante tutto, diversi".
Presenti anche la docente sospesa e i suoi alunni
Alla cerimonia del conferimento della cittadinanza hanno preso parte anche gli alunni e la professoressa Rosa Maria dell'Aria della scuola Vittorio Emanuele III di Palermo. La docente era stata sospesa dal provveditore per omesso controllo sui propri alunni, che avevano presentato una ricerca in PowerPoint in cui si paragonavano le leggi razziali del '38 al decreto sicurezza del ministro Salvini.