Palermo, violenza sessuale: in carcere il nipote del bandito Giuliano

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)
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Secondo le indagini, Giuseppe Sciortino, 71enne, avrebbe favorito l'attività di prostituzione in un albergo e avrebbe abusato sessualmente di una donna ricoverata in una struttura sociosanitaria 

È finito dai domiciliari al carcere Giuseppe Sciortino, 71 anni, nipote del bandito Giuliano, accusato di violenza sessuale aggravata, truffa aggravata dalla condizione di minorata difesa delle persone offese, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Gli arresti

Sciortino è stato posto ai domiciliari lo scorso sabato 11 maggio e il Gip del Tribunale di Palermo ha disposto la custodia cautelare in carcere eseguita nella mattina di martedì 28 maggio dai carabinieri. La detenzione era già stata disposta per Salvatore Randazzo, di Carini, 62 anni, e Martina Spinnato, di Carini, 20 anni, entrambi coinvolti nell'inchiesta.

Le accuse

Secondo le indagini Giuseppe Sciortino, avrebbe favorito l'attività di prostituzione nell'albergo il Castello di Giuliano e avrebbe abusato sessualmente di una donna ricoverata in una struttura sociosanitaria semiresidenziale. Le indagini condotte dai militari della stazione di Montelepre sono iniziate lo scorso ottobre quando una donna e la figlia hanno denunciato Randazzo e Spinnato per un furto di 220 euro avvenuto in casa. La figlia minorenne ha raccontato ai militari che i due venivano spesso a trovarla a casa quando era sola e più volte l'uomo, presentandosi come esorcista, l'avrebbe palpeggiata. Da qui è iniziata la lunga attività investigativa dei militari che si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali grazie alle microspie installate nelle auto degli indagati.  

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