Palermo, 41 bis per boss arrestato durante operazione Cupola 2.0

Sicilia
Giovanni Sirchia in una foto del 2006 (Agenzia Fotogramma)

Giovanni Sirchia era stato arrestato nella seconda tranche dell'inchiesta della Dda, che aveva svelato il tentativo dei capimafia palermitani di ricostruire la Cupola di Cosa nostra

È finito al 41 bis Giovanni Sirchia, boss dell'omonima famiglia del quartiere Passo di Rigano, a Palermo, arrestato nei mesi scorsi in una tranche dell'inchiesta 'Cupola 2.0', che ha svelato il tentativo dei capimafia palermitani di ricostituire la Cupola di Cosa nostra. Il carcere duro era stato chiesto al ministro della Giustizia dalla Dda del capoluogo, che ha coordinato l'indagine. Insieme a Sirchia, erano stati arrestati Leandro Greco, nipote dello storico capomafia di Ciaculli, Michele Greco, e Calogero Lo Piccolo, figlio di Salvatore Lo Piccolo, boss di San Lorenzo. 

Il ruolo di Sirchia

Sirchia si sarebbe occupato della parte 'logistica' dei summit durante il quale si sarebbe deliberata la rinascita della commissione, consegnando ai boss le convocazioni e accompagnandoli alle riunioni. Nel filone principale dell'inchiesta, a dicembre 2018, erano state coinvolte 47 persone, tra capimafia, gregari ed estortori delle famiglie di Palermo e provincia. Dopo il pentimento di due padrini, Filippo Bisconti e Francesco Colletti, era scattata una seconda operazione, che aveva portato in cella altre 8 persone. 

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