Blutec, torna libero Di Cursi: restituiti beni per 13 milioni di euro
SiciliaIl Tribunale di Palermo ha accolto l'istanza presentata dalla difesa dell'amministratore delegato, Cosimo Di Cursi, riconoscendo l'incompetenza territoriale del Tribunale di Termini Imerese
Il Tribunale delle Libertà di Palermo ha accolto l'istanza di riesame dei difensori di Blutec presentata per l'amministratore delegato Cosimo Di Cursi, ordinandone l'immediata liberazione. Di Cursi è stato accusato dalla procura, assieme al presidente di Blutec, Roberto Ginatta, di aver distratto 16 milioni di euro destinati al rilancio dell'azienda. Per entrambi è stata riconosciuta l'incompetenza territoriale del Tribunale di Termini Imerese. Gli atti delle indagini sono stati trasmessi al Tribunale di Torino. I legali dello Studio Grande Stevens rendono noto, inoltre, che è stata disposta la restituzione a Ginatta e Di Cursi dei beni, per un valore di circa 13 milioni di euro.
Il caso Blutec
Ginatta e Di Cursi sono stati accusati di aver distratto 16 dei 21 milioni che lo Stato, attraverso Invitalia, aveva affidato all'azienda per favorire il rilancio del sito di Termini Imerese. Secondo la Procura di Termini Imerese, quei soldi, provenienti da contributi pubblici, "non sarebbero mai stati impiegati per i fini progettuali previsti, né restituiti a scadenza delle condizioni imposte per la realizzazione del progetto industriale". Lo scorso marzo, Ginatta e Di Cursi, sono stati messi ai domiciliari, per loro è scattato anche un provvedimento di interdizione.
La vicenda giudiziaria
Giuseppe Glorioso resta, per il momento, amministratore giudiziario della Blutec. E' l'unico provvedimento conservato dai giudici palermitani. La conferma dell'amministratore giudiziario è stata presa, spiegano i legali dello Studio Grande Stevens, nelle more della decisione sulle misure di inibizione all'esercizio delle cariche sociali di Ginatta e Di Cursi che si discuteranno il 15 aprile. Il provvedimento dovrà però essere confermato entro 20 giorni dalla trasmissione del fascicolo al Tribunale di Torino, ritenuto territorialmente competente.
Le parole dei legali
“Il vaglio del Tribunale del Riesame ha consentito di riportare la vicenda del sito di Termini Imerese alla sua effettiva dimensione, ben differente da quella tratteggiata in occasione dell'esecuzione delle misure cautelari” hanno affermato gli avvocati Michele Briamonte e Nicola Menardo, dello studio Grande Stevens, commentando le decisioni del Tribunale di annullare le misure cautelari nei confronti di Ginatta e di Di Cursi.