Palermo, omicidio dell’imprenditore Vincenzo Urso: un arresto

Sicilia
Immagine d'archivio (ANSA)

Il 4 marzo scorso per lo stesso delitto è stato fermato Luca Mantia, 32 anni, di Termini Imerese, ritenuto l'autista del commando che uccise Urso ad Altavilla Milicia la notte tra il 24 e il 25 ottobre del 2009

I carabinieri hanno notificato in carcere un'ordinanza di custodia cautelare a Pietro Erco, 56 anni, per l’omicidio dell’imprenditore Vincenzo Urso, avvenuto ad Altavilla Milicia (Palermo) la notte tra il 24 e il 25 ottobre del 2009. Erco, di origini napoletane ma da anni residente a Trabia, nel Palermitano, era già detenuto per altri reati nel carcere Pagliarelli di Palermo.

L'omicidio

In base alle indagini dei carabinieri, Erco assassinò in concorso con altri Urso, giovane imprenditore entrato in contrasto con i componenti della famiglia mafiosa locale, mentre questi si trovava nei pressi della propria abitazione. Il 4 marzo per lo stesso delitto è stato fermato Luca Mantia, 32 anni, di Termini Imerese, ritenuto l'autista del commando. A fare luce sull'omicidio dell'imprenditore, a dieci anni di distanza dal fatto, sono state le dichiarazioni di Andrea Lombardo, arrestato nel 2017 e ora collaboratore di giustizia.

Le dichiarazioni dei pentiti

"Ad occuparsi dell'omicidio è Massimiliano Restivo - aveva detto Lombardo ai Pm - che chiedeva una macchina rubata e mi sono rivolto a Driss Mazhadir. Restivo lo conoscevo, Pietro Erco l'ho conosciuto due giorni prima dell'omicidio". Con il padre di Andrea Lombardo, Francesco, si era pattuito il prezzo per l'omicidio: 20 mila euro; ma Andrea trattiene per sé 7 mila euro consegnandone solo 13 mila. La restante somma, richiesta con insistenza da Erco, viene consegnata in diverse trance. "Secondo Erco - ha aggiunto Andrea Lombardo - Massimiliano Restivo (ora anche lui collaboratore di giustizia) avrebbe fatto la cresta sui soldi che doveva consegnare agli esecutori materiali e a chi portava la macchina".

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