Palermo, padre e figlio uccisi: convalidato l'arresto del 27enne

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)

Il giovane si è costituito il giorno seguente all'omicidio, ma gli inquirenti continuano ad indagare sula morte di Antonio e Giacomo Lupo scavando nel mondo dello spaccio di droga 

Anche dopo la confessione del presunto assassino, gli inquirenti continuano a indagare sull'omicidio di Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio, uccisi giovedì 14 marzo a Palermo. Nel frattempo, lunedì 18 marzo, il Gip ha convalidato il fermo di Giovanni Colombo, che si è costituito il giorno dopo il delitto, e disposto la custodia cautelare in carcere.

I dubbi degli inquirenti

Colombo è un ragazzo di 27 anni del quartiere Zen, già condannato per una rissa in discoteca in cui perse la vita un giovane medico. Secondo gli investigatori, il 27enne sarebbe legato al mondo dello spaccio, un'attività molto redditizia nel quartiere Zen dove l'indagato e le vittime risiedevano. Colombo ha raccontato agli inquirenti di aver sparato per salvarsi la vita. Il 27enne avrebbe avuto una lite con uno dei figli della vittima e poco dopo i Lupo si sarebbero presentati sotto casa sua per un 'chiarimento'. La discussione sarebbe degenerata e Colombo, per difendersi, avrebbe fatto fuoco. Gli inquirenti, però, stanno cercando di capire se il reale movente del delitto sia invece legato a contrasti per la gestione delle piazze di spaccio nella zona.

I più letti