Omicidio di Sabine Maccarrone, annullato ergastolo a Gianni Melluso

Sicilia
Immagine d'archivio (ANSA)

L'uomo era stato condannato per l'assassinio della donna, 39 anni, trovata morta il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano a Mazara del Vallo

La corte d'Assise d'Appello di Palermo ha annullato l'ergastolo inflitto in primo grado a Gianni Melluso, detto 'Gianni il bello', uno degli accusatori di Enzo Tortora. Era stato condannato per l'omicidio di Sabine Maccarrone, 39 anni, di origini svizzere, trovata morta il 16 aprile 2007 dentro un pozzo artesiano in contrada San Nicola, a Mazara del Vallo (Trapani). La corte ha disposto la scarcerazione di Melluso, detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo.

L'omicidio

Ad autoaccusarsi come esecutore materiale dell'omicidio, facendo il nome di Melluso come mandante, fu il pregiudicato mazarese Giuseppe D'Assaro, poi condannato per il delitto a 30 anni di carcere. Il cadavere della donna, coperto con tegole e massi, fu trovato in un pozzo accanto all'abitazione di campagna della madre di D'Assaro. Coinvolta nell'indagine, con l'accusa di concorso in occultamento di cadavere, anche Yamina Reguiai Bent Hedi, 49 anni, tunisina, accusata di aver aiutato l'assassino a nascondere il corpo della donna. Il Gup, però, aveva disposto il non luogo a procedere per prescrizione del reato. Il movente, mai del tutto chiarito, sarebbe da ricercare nella gelosia: probabilmetne Sabine Maccarrone aveva avuto legami con altri uomini.

Il processo in appello

D'Assaro, che alcuni anni fa aveva fornito particolari sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo del 2004, non è stato ritenuto attendibile dalla Corte. Nel corso del processo d'Appello, i legali hanno prodotto nuovi documenti, tra cui una consulenza medico-legale e una intervista video in cui Melluso lanciava un appello a D'Assaro perché si costituisse e confessasse l'omicidio.

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