Vittoria, omicida ai domiciliari: la famiglia della vittima insorge

Sicilia
Foto di archivio (ANSA)
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La donna, docente di religione, fu uccisa il 15 giugno 2013 dal bidello della scuola, Salvatore Lo Presti. Il giudice gli ha concesso i domiciliari per problemi di salute

Non si è fatta attendere la protesta della famiglia di Gianna Nobile, la docente di religione, uccisa in una scuola di Vittoria (Ragusa) il 15 giugno 2013 dal bidello Salvatore Lo Presti, dopo che il giudice di sorveglianza del Tribunale di Siracusa ha deciso di concedere i domiciliari all'omicida per problemi di salute. 

Le dichiarazioni dei familiari

"Ci riteniamo offese - scrivono in una lettera i familiari della docente - e ci chiediamo se chi ha deciso di applicare la detenzione domiciliare abbia accertato dove Lo Presti andrà a vivere, verificandone le condizioni di vita personale, familiare e sociale. Non solo da parenti della vittima, ma da cittadini chiediamo, con fiducia, che tale provvedimento possa essere revocato in segno di rispetto nei confronti di una donna innocente che non c'è più, di attenzione verso la comunità vittoriese e, infine, per gli italiani che ogni giorno sentono parlare di principi di giustizia e di certezza della pena, che vengono delusi da chi tali principi dovrebbe attuarli".

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