Il ragazzino era stato fermato nella notte. La confessione dopo un lungo interrogatorio: ha ammesso di avere colpito Aid Abdellah, 56 anni, con una spranga
Dopo il lungo interrogatorio, ha confessato il giovane romeno di 16 anni fermato dai carabinieri per l'omicidio di Aid Abdellah, francese di 56 anni, ucciso domenica notte, 16 dicembre, e trovato morto sotto i portici di piazza Ungheria a Palermo. In casa del giovane i militari hanno trovato un paio di scarpe sporche di sangue e alcuni indumenti che sono stati sequestrati e spediti al Ris di Messina per l'analisi comparativa del Dna.
La confessione del 16enne
Secondo quanto si apprende, il ragazzo ha detto al PM del tribunale per i minorenni di avere colpito con un spranga (che non è stata trovata) la vittima spiegando però che non voleva ucciderlo. Lo ha colpito per prendere qualche decina di euro che l'uomo teneva nel portafoglio e il cellulare della vittima, che non è ancora stato ritrovato. Il 16enne era stato fermato nella notte: ora si trova nel centro di prima accoglienza Malaspina in stato di fermo in attesa della convalida.
Le indagini
I carabinieri hanno visionato i filmati provenienti dalle telecamere della zona e in un video si vedono due ragazzini che entravano di notte sotto ai portici e poi ne uscivano. Ma non si vede l'aggressione, né il minore con un oggetto contundente. Il giovane nomade sarebbe stato accompagnato da un altro ragazzino di 12 anni.