Le indagini hanno portato alla luce un'organizzazione criminale guidata dal clan Cappello-Bonaccorsi. L'inchiesta è il seguito dell'operazione eseguita cinque giorni fa in diverse regioni
La squadra mobile di Catania ha eseguito un'ordinanza cautelare per 29 persone nell'ambito di un'indagine sulla mafia e il mercato della raccolta illecita delle scommesse online. Per altre sette persone, che erano state fermate a Siracusa, Ribera, Messina, Gela e Vittoria, è stata applicata la custodia cautelare in carcere. Durante l'operazione sono state sequestrate 20 agenzie di scommesse nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa, aventi un giro d'affari stimato in un milione di euro mensile.
I reati contestati
I destinatari del provvedimento sono indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio, l'intestazione fittizia di beni. Contestata anche la truffa allo Stato con l'aggravante di avere favorito la mafia.
Le indagini
Le indagini della Squadra Mobile di Catania e dal Servizio centrale operativo di Roma hanno fatto emergere una consolidata organizzazione criminale che, sotto la guida del clan catanese Cappello-Bonaccorsi, era dedita alla gestione di numerose agenzie di scommesse presenti sull'intero territorio siciliano, che sfruttavano la copertura legale fornita dal marchio 'Planetwin365', e alla progressiva infiltrazione ed espansione nel settore dei giochi e delle scommesse online, riconducibili a società operanti all'estero, in Albania, Romani e Malta.
Va precisato, che "le investigazioni hanno riguardato esclusivamente la proprietà/management che ha gestito la società Planetwin365 fino al 2017, ovvero prima della sua cessione ai nuovi proprietari, nei cui confronti non sono emersi elementi di responsabilità", ricorda in una nota la nuova proprietaria della società, SKS365".
Anzi, "la nuova proprietà"- prosegue la nota - "rinnova il proprio sostegno alle forze dell'ordine nella lotta alle attività di organizzazioni criminali che danneggiano il mercato italiano del gioco legale" e che "il provvedimento giudiziario e le indagini delle Autorità fanno esclusivo riferimento a persone associate a SKS365 in passato. La nuova società è da ritenersi dunque estranea a quanto accaduto ed emerso dalle indagini."
Gli sviluppi
Promotore dell'organizzazione sarebbe stato Salvatore Massimiliano Salvo, di 36 anni, ritenuto un presunto esponente del clan Cappello Carateddi, con la complicità, tra gli altri, di Giovanni Orazio Castiglia, 34 anni, e Salvatore Bosco, di 33, tutti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare. L'indagine ha anche evidenziato un progetto di espansione della cosca, che prevedeva di acquisire nelle province di Ragusa e Siracusa locali commerciali da adibire a sale scommesse e di commercializzare di un software che avrebbe consentito l'esercizio abusivo di scommesse. L'inchiesta è il seguito della maxi operazione eseguita cinque giorni fa in diverse regioni d'Italia.
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