Catania, uccise la figlia per punire la moglie: confermato l'ergastolo

Sicilia
Foto di archivio

Nella sentenza i giudici hanno confermato anche il risarcimento di 410 mila euro per la moglie e i due figli, all'epoca minorenni, e di 80 mila euro per il quarto figlio maggiorenne 

La Corte d'assise d'appello di Catania, su richiesta del Pg Antonio Nicastro, ha confermato la condanna di primo grado all'ergastolo per Roberto Russo, il 51enne che quattro anni fa ha ucciso, accoltellandola mentre dormiva nel suo letto, la figlia di 12 anni, e ferito gravemente un'altra figlia, all'epoca 14enne, per punire la moglie che lo aveva lasciato. L'aggressione è avvenuta nella casa dove viveva la sua ex famiglia, a San Giovanni la Punta, il 21 agosto del 2014. L'uomo era stato bloccato da due altri suoi figli, all'epoca dei fatti di 17 e 22 anni. Durante il processo, il legale di Russo, l'avvocato Mario Brancato, ha sollecitato l'infermità mentale per l'uomo e chiesto una nuova perizia psichiatrica.

La sentenza

Nella sentenza, oltre alla conferma dell'ergastolo, i giudici hanno confermato anche la provvisionale di 410 mila euro per la moglie e i due figli all'epoca dei fatti minorenni, e di 80mila euro per il quarto figlio maggiorenne, tutti rappresentati dall'avvocato Giuseppe Lo Faro. La sentenza di primo grado, di condanna all'ergastolo, è stata emessa il 30 ottobre del 2017 dalla Corte d'assise di Catania.

I più letti