Morto il pittore Bruno Caruso, disegnò i mali della sua Sicilia

Sicilia
Bruno Caruso riceve dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi la medaglia d'oro per la cultura e l'arte nel 2001 (ANSA)
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È deceduto a Roma, dove viveva da tempo, all’età di 91 anni. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato uno dei protagonisti della scena artistica siciliana 

È morto il pittore siciliano Bruno Caruso. Si è spento all’età di 91 anni, a Roma, dove viveva da tempo. Caruso è stato uno dei protagonisti della scena artistica siciliana. Amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, è stato l'interprete di una linea artistica caratterizzata da una complessa vena creativa e fortemente influenzata dall'impegno civile. Nei suoi dipinti e nei suoi disegni ha raccontato le inquietudini, i mali antichi della sua Sicilia e le lotte sociali. Caruso evitava comunque di dare alla sua produzione una precisa connotazione artistica. "La mia opera - diceva - non è assimilabile ad alcuno stile canonico". 

Nel fuoco delle polemiche

Caruso ha avuto un intenso rapporto anche con il giornalismo, che lo ha talvolta trascinato nel fuoco delle polemiche. Accadde per un disegno, "Evviva la Sicilia", pubblicato dal giornale L'Ora, dopo l'uccisione nel 1971 del procuratore Pietro Scaglione. Il disegno affiancava alla figura del boss Luciano Liggio cinque personaggi della vita pubblica siciliana, tra cui Vito Ciancimino e Scaglione. Il disegno provocò alcune querele dalle quali scaturì un processo celebrato a Genova e concluso con lievi condanne per Caruso e per il direttore del giornale.

L’attenzione ai temi civili e politici

La sua attenzione è sempre stata rivolta a temi civili e politici, affrontando questioni globali come la guerra, i manicomi, la natura. Interessato al mondo dell'editoria, del giornalismo e della fotografia, nell'arco della sua vita ha collaborato con diverse testate italiane, fino a fondare lui stesso riviste intellettuali, come "Sicilia" del 1953. Famosa dagli anni Sessanta la sua attiva partecipazione alla rivista L'Ora. Dal 1959 ha vissuto a Roma, dove ha proseguito la sua attività con un’inesauribile forza creativa.

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