Presidente antiracket accusato di estorsione: “Somme erano donazioni"

Sicilia
Immagine d'archivio (ANSA)

Il presidente dell'Associazione siciliana antiestorsione (Asia), Salvatore Campo, ha rilasciato dichiarazioni spontanee al GIP in risposta alle accuse rivoltegli

Il presidente dell'Associazione siciliana antiestorsione (Asia), Salvatore Campo, 75 anni, arrestato ieri, martedì 30 ottobre, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha rilasciato dichiarazioni spontanee al GIP Anna Maria Cristaldi, alla presenza del Pm Fabio Regolo. "Quelle somme che gli associati versavano erano benefit assolutamente volontari, donate dopo che ciascuna vittima aveva già ricevuto il bonifico da parte dello Stato, quindi senza io potessi fare pressione alcuna”, afferma Campo, accusato di aver chiesto tangenti alle vittime di racket per ‘velocizzare’ il proprio operato e quindi l’accesso ai fondi adibiti al risarcimento delle vittime. “Se fosse stato così - ha detto ancora Campo al Gip - si sarebbero potuti rivolgere ad altre associazioni antiracket, a Catania ce ne sono sette".

Il timore di inquinamento delle prove

Il Giudice ha anche sottolineato il pericolo di inquinamento delle prove da parte di Campo: quando "si è reso conto dell'esistenza di indagini", portate avanti nell’operazione denominata ‘My Racket’, ha "cercato di depistarle con ogni mezzo possibile" anche prendendo "contatti con funzionari della prefettura per assicurarsi che, se sentiti dalla magistratura, non rilasciassero dichiarazioni che in qualche modo avrebbero potuto comprometterlo". L’uomo attualmente è agli arresti domiciliari.

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