Il recluso, un calabrese con disturbi psichici, ha assalito con calci, pugni e morsi tre poliziotti. Sappe annuncia una manifestazione davanti alla casa circondariale di Palermo
Nel carcere di Messina un detenuto calabrese ha aggredito all'improvviso e senza nessun apparente motivo un agente di polizia penitenziaria. A renderlo noto è il segretario nazionale per la Sicilia del Sappe, Lillo Navarra. In aiuto della vittima sono intervenuti due colleghi. L'aggressore ha continuato a dare calci, pugni e morsi e i tre agenti sono stati trasportati al pronto soccorso, dove li hanno giudicati guaribili in 10 giorni.
"Quanto verificatosi - ha affermato Navarra - è gravissimo, sia per il danno subito dai poliziotti sia perché non può essere sottaciuto che il detenuto in questione è un soggetto con particolari patologie, anche di natura psichiatrica, e risulta essere ingestibile presso l'istituto messinese. Nonostante ciò, lo stesso è stato 'forzatamente' assegnato alla struttura, incuranti del pericolo e conseguenze per il personale tutto. Ai colleghi coinvolti nella vicenda va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l'intervento che, nonostante le conseguenze riportate, ha permesso di bloccare l'aggressore".
Il segretario nazionale del Sappe ha annunciato, per il 25 ottobre, una manifestazione davanti alla casa di reclusione di Palermo per dire "basta alle continue aggressioni perpetrate nei confronti del personale della Polizia Penitenziaria". Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario generale del Sappe, Donato Capece: "La situazione sulle nostri carceri resta allarmante nonostante si sprechino dichiarazioni tranquillizzanti sul superamento dell'emergenza penitenziaria".