Le intercettazioni erano state ascoltate nei locali nella disponibilità dei carabinieri e non della Procura come prevedeva il decreto del Gip che le disponeva
Dopo 9 anni, il processo per un maxitraffico di droga si è chiuso con l’assoluzione in appello di 5 imputati. Un vizio nelle intercettazioni, che per la Cassazione sono inutilizzabili, ha portato all’annullamento di condanne fino a 15 anni e a un nuovo processo di secondo grado che si è chiuso oggi con le assoluzioni appunto. Sono, quindi, stati scagionati Vincenzo Inserra, ritenuto a capo di una delle 3 bande di trafficanti scoperte dai carabinieri nel corso dell’inchiesta e condannato a 15 anni, Domenico Targia, che aveva avuto 5 anni e 6 mesi, Mariano Flauto, che aveva avuto 2 anni e 6 mesi, Domenico Frangiamore, condannato a 2 anni, e Ben Zammel Selma, che aveva avuto 2 mesi.
Nel 2009 l’indagine aveva svelato 3 diversi gruppi criminali che gestivano il traffico di droga tra Palermo, Bagheria, Belmonte, Mezzagno, Villabate, Misilmeri, Santa Flavia e Ficarazzi. All’inchiesta avevano partecipato i pentiti Andrea Bonaccorso e Angelo Casano che avevano rivelato gli interessi di Cosa Nostra nel business. Le intercettazioni erano state ascoltate nei locali nella disponibilità dei carabinieri e non della Procura come prevedeva il decreto del Gip che le disponeva.