Terremoto a Napoli e sciame sismico ai Campi Flegrei: cosa succede

Campania
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Il fenomeno dello sciame sismico che sta colpendo il territorio è collegato al bradisismo. L’attenzione di sismologi e vulcanologi su quanto sta accadendo è costante 

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La magnitudo del terremoto di ieri, alle 19.45 del 7 settembre, ha colpito Napoli è arrivata a 3,8 ed è stata la più forte negli ultimi dieci. Nessun danni, ma in alcuni quartieri la gente è scesa in strada per la paura. La profondità è stata di circa due chilometri. L’epicentro è stato calcolato nell’area degli Astoni, un’oasi naturale tra Napoli e Pozzuoli, alla profondità di 1,7 chilometri. Da tempo nei Campi Flegrei si verifica il fenomeno dello sciame sismico, collegato al bradisismo. L’attenzione di sismologi e vulcanologi su quanto sta accadendo è costante. 

Cosa sta accadendo

Il sollevamento del suolo nell’area dei Campi Flegrei è in corso dal 2012. Ed è costantemente accompagnato da terremoti, di solito di magnitudo inferiore a 3. Questa volta la magnitudo superiore e il fatto che è stato abbastanza superficiale (è avvenuto a circa due chilometri di profondità), hanno fatto sì che sia stato avvertito in particolare nei quartieri di Napoli più vicini alla zona di Pozzuoli. "Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando", ha detto all’Ansa il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv. "Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni", ha concluso.

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