La società americana, che produce componenti elettronici, dopo il tavolo di confronto tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico, conferma il licenziamento di 190 dipendenti sui 440 attualmente in organico
Non c'è stato nessun dietrofront da parte della Jabil riguardo al licenziamento di 190 dipendenti dello stabilimento di Marcianise (CS).
Dopo il tavolo di confronto con il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza della sottosegretaria Fausta Bergamotto e dei rappresentanti sindacali, con il country manager di Jabil Italia Clemente Cillo e l'assessore regionale Antonio Marchiello collegati da remoto, la società americana, che produce componenti elettronici, ha confermato la riduzione del personale a partire dal prossimo 31 gennaio.
Attualmente sono 440 i dipendenti che lavorano nello stabilimento del casertano, che però perderà 190 di loro a partire dalla fine del mese, quando la società comincerà ad inviare le lettere di licenziamento.
Il commento dei sindacati
"La Jabil ha trattato con un'arma carica", ha dichiarato al termine del tavolo Francesco Percuoco, segretario della Fiom-Cgil di Caserta per evidenziare come i margini della trattativa fossero estremamente risicati. "La Jabil non vuole tenersi più in carico dal primo febbraio i 190 lavoratori, questa è l'unica certezza", ha aggiunto Percuoco.
Per Mauro Musella, dipendente nonchè delegato Uilm, "è inaccettabile il prolungarsi dell'atteggiamento di chiusura totale dell'azienda, soprattutto a fronte dei ripetuti inviti nostri e delle istituzioni ad estendere la cassa integrazione già disponibile".
Tempi lunghi si prospettano invece per l'unica soluzione paventata nei mesi scorsi, quella della ricollocazione di 140 di 190 lavoratori Jabil in una nuova società formata dall'azienda Tme di Portico di Caserta e da Invitalia, società del Ministero dell'Economia.
Nel frattempo il Ministero dello Sviluppo Economico proverà a dare un po' di ossigeno ai 190 licenziati attraverso lo strumento della cassa integrazione per transizione lavorativa, previsto dalla legge di bilancio del 2022, finalizzato al recupero occupazionale dei lavoratori a rischio esubero, per un periodo massimo di 12 mesi complessivi non ulteriormente prorogabili. Una misura che non mette in discussione i licenziamenti ma che dà tempo ulteriore per trovare soluzioni di ricollocazione per i lavoratori da licenziare. I lavoratori della Jabil terranno oggi un'assemblea a Marcianise per stabilire nuove forme di mobilitazione.