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Riciclava denaro camorra: sequestro beni da 290 milioni in 6 province

Campania
©IPA/Fotogramma

La guardia di finanza è intervenuta nei confronti di un imprenditore di 65 anni, attualmente ai domiciliari, accusato di avere riciclato ingenti somme di denaro per contro di diversi clan camorristici campani diventando, secondo gli inquirenti, un vero e proprio catalizzatore degli interessi criminali in vari settori. Sequestrati veicoli, società, rapporti finanziari, immobili e terreni tra Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari

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Un vasto patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore di oltre 290 milioni di euro, è stato sequestrato dalla guardia di finanza di Napoli e Bologna a un imprenditore di 65 anni, attualmente ai domiciliari, accusato di avere riciclato ingenti somme di denaro per contro di diversi clan camorristici campani (clan "Puca", clan "Di Lauro", clan degli "Scissionisti", clan "Mallardo", clan "Verde" e clan "Perfetto") diventando, secondo gli inquirenti, un vero e proprio catalizzatore degli interessi criminali in vari settori commerciali, primo fra tutti proprio quello degli investimenti immobiliari. Secondo quanto riscontrato dagli inquirenti e accertato con una condanna definitiva, l'imprenditore agiva sistematicamente da anni in contiguità con la criminalità organizzata campana, riciclando denaro attraverso fittizie intestazioni e di beni. Fra questi c'erano anche degli appartamenti sequestrati a Porto Pollo.

Il sequestro

Le Fiamme Gialle hanno messo i sigilli a 12 società, 16 autoveicoli, 37 rapporti finanziari e 639 immobili e terreni, tra le province di Napoli, Benevento, Caserta, Bologna, Ravenna, Latina e Sassari. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla Sezione per l'Applicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli su proposta della Procura partenopea.

Sei villette sequestrate in Gallura

Sei villette del valore complessivo di 2,6 milioni di euro sono state sequestrate dalle Fiamme Gialle a Porto Pollo, nel comune di Palau, in Gallura. Gli appartamenti sequestrati in Gallura riguardano acquisti registrati nel 1998 e risultano intestati quattro alla moglie di 63 anni e due al loro figlio di 45 anni. Le case, in zona turistica di pregio, furono acquistati all'epoca per una cifra irrisoria, poco più di 150mila euro. Il loro valore oggi è stimato intorno ai 2,6 milioni di euro. Beni che sono stati messi sotto sequestro in applicazione delle disposizioni emesse dal Tribunale di Napoli, in base al "Codfice Antimafia", su proposta della Procura di Napoli.

Le indagini

Dalle indagini è anche emersa una sistematica attività di sottrazione all'imposizione tributaria di ingentissime somme di denaro che venivano reinvestite in operazioni commerciali ed edilizie. Ciononostante sia l'imprenditore, sia la sua famiglia, non avrebbero dichiarato l'esistenza di alcun reddito tra il 1993 e il 2021 a dispetto dell'imponente disponibilità finanziaria, delle partecipazioni societarie e del vastissimo patrimonio immobiliare riscontrato nella loro disponibilità.