Napoli, blitz anticamorra contro il clan Mazzarrella: 20 indagati

Campania

Associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi sono i reati che la Polizia di Stato e la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contestano

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Blitz anticamorra a Napoli. Sono in corso di esecuzione nei quartieri Forcella e Maddalena misure cautelari emesse dal gip nei confronti di 25 persone. Associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi sono i reati che la Polizia di Stato e la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contestano agli indagati, ritenuti legati al clan Mazzarella. Tra i destinatari dei provvedimenti c'è anche Antonietta Virenti, 64 anni, madre del boss Michele Mazzarella (figlio del capoclan Vincenzo, scarcerato nel 2019 dopo un periodo di detenzione e che non figura tra le persone arrestate nel blitz).

Le accuse

Secondo quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile (coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini), il clan imponeva il "pizzo" anche agli ambulanti del noto mercato della zona, chiamato appunto "della Maddalena", costretti a pagare oppure ad acquistare la merce del clan. E chi non pagava veniva picchiato, anche pubblicamente, come è accaduto a un commerciante schiaffeggiato mentre era al lavoro. 

Le indagini

Le indagini della Squadra Mobile e del commissariato Vicaria di Napoli, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, riguardano il periodo che va dal 2018 al 2021. Gli investigatori, anche grazie a monitoraggi tecnici, ritengono di avere fatto luce su una serie di episodi criminali che hanno visto protagonisti gli affiliati al clan Mazzarella attivo per lo più nelle estorsioni ai danni dei commercianti ambulanti della zona di piazza Mancini e nelle strade adiacenti.

Pizzo a 200 ambulanti, una sola denuncia

Su duecento "bancarelle" sottoposte al "pizzo" presenti nel notissimo mercato della "Maddalena" solo un commerciante, non napoletano ma straniero, ha denunciato l'arroganza della camorra. Emerge anche questo dall'incontro con la stampa svolto oggi nella Questura di Napoli al quale ha preso parte il dirigente della Squadra Mobile di Napoli Alfredo Fabbrocini. "È stato colpito il clan presente in uno dei centri storici, quello di Napoli, più grande d'Europa - ha evidenziato Fabbrocini - e dovevamo intervenire, celermente, anche prima delle vacanze natalizie". Tra le vittime non ci sono commercianti ma anche imprenditori edili, anche loro costretti a soggiacere alle pretese dei Mazzarella. Il principale reato contestato è l'estorsione, appunto, ai danni degli ambulanti della Maddalena, con cadenza settimanale il clan pretendeva una quota variabile tra cento e duecento euro, a seconda dell'attività commerciale presa di mira, esponendo i titolari a un vero e proprio oltraggio quotidiano, con i parcheggiatori abusivi costretti a versare la metà del loro guadagno. Un business, è stato stimato, tra 80mila e 160mila euro al mese. A rendere conto ai vertici del clan, tra i quali figurano il boss Michele Mazzarella e la madre, era Massimo Ferraiuolo, fratello di un ex collaboratore di giustizia. Documentate dalla Polizia di stato anche un serie di "stese" (raid con colpi d'arma da fuoco sparati all'impazzata tra le vie del quartiere) messe a segno per affermare il proprio predominio nell'ambito di fibrillazioni con clan rivali.

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