Napoli, resta in carcere il 20enne accusato di aver ucciso un 23enne

Campania
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Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al gip, che ha disposto per lui la misura cautelare in carcere

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere il giovane di 20 anni accusato di avere ucciso Antonio Artiano, 23 anni, il fidanzato della sorella, gravemente ferito alla testa da un colpo di pistola esploso durante una lite tra parenti, al Rione Traiano di Napoli. Il ragazzo, difeso dall'avvocato Luigi Senese, si è presentato stamattina davanti al gip il quale poco fa ha disposto per lui la misura cautelare in carcere.

Il fermo

Il giovane, che insieme alla famiglia era andato via da rione Traiano per paura di ritorsioni, è stato prelevato venerdì scorso dalla polizia da una località del centro Italia e portato in carcere a disposizione dell'autorità giudiziaria. Il giudice ha anche disposto il trasferimento degli atti a Napoli per competenza.

La versione della famiglia del 20enne

La sua famiglia, attraverso il padre, nei giorni scorsi ha reso noto che il grave episodio è avvenuto nel corso di un confronto "chiarificatore" tra le famiglie di Artiano, figlio di un presunto esponente della malavita locale, chiesto dopo alcuni episodi di violenza che si erano verificati ai danni della sorella del 20enne, legata da una relazione burrascosa con Antonio, conosciuto anche come "Anthony".

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