Sono in corso approfondimenti, condotti di pari passo dalla procura di Torre Annunziata - che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio - e dalla procura del tribunale per i minorenni di Napoli
Sei persone, cinque minori e un maggiorenne, sono stati identificati come presunti autori dei messaggi di insulti e minacce inviati sul telefonino del 13enne di Gragnano morto l'1 settembre dopo essere precipitato dal quarto piano di una palazzina.
Gli accertamenti
Sul conto delle sei persone coinvolte sono in corso approfondimenti, condotti di pari passo dalla procura di Torre Annunziata - che ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio - e dalla procura del tribunale per i minorenni di Napoli. Sarebbero imminenti le iscrizioni nel registro degli indagati, anche per consentire la nomina di periti di parte in vista dell'autopsia, la cui data ancora non è stata fissata.