Napoli, le 5 mostre da non perdere a settembre

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Le video-opere di Bill Viola alla chiesa del Carminiello a Toledo, la mostra di Ferruccio Orioli a Castel Sant’Elmo e un’esposizione sulla “Sardegna isola megalitica” al Museo Archeologico Nazionale. A Napoli sono diverse le mostre da visitare nel mese di settembre

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Mese di settembre intenso per le mostre a Napoli. Si va dai video-opere di Bill Viola alla chiesa del Carminiello a Toledo alla mostra di Ferruccio Orioli a Castel Sant’Elmo e al’esposizione sulla “Sardegna isola megalitica” al Museo Archeologico Nazionale.

Mostre di settembre

“Bill Viola. Ritorno alla Vita” alla chiesa del Carminiello a Toledo

Dal 2 settembre fino all’8 gennaio 2023 l’artista statunitense Bill Viola, padre della videoarte, torna a Napoli con una mostra pensata per la riapertura di un gioiello artistico della città. “Bill Viola. Ritorno alla Vita” è allestita all’interno della Chiesa del Carminiello a Toledo che, per l’occasione, riapre al pubblico. L’allestimento di “Bill Viola. Ritorno alla vita” comprende cinque video-opere di Bill Viola, appositamente selezionate dal Bill Viola Studio per la suggestiva location.

“Fortezza Europea” di Ferruccio Orioli a Castel Sant’Elmo

La mostra di Ferruccio Orioli Fortezza Europa, in programma fino al 22 settembre e a cura di Anna Maria Romano e Claudia Borrelli, nata da un’idea di Marta Ragozzino, ripropone con un nuovo allestimento nella chiesa e sagrestia di Sant’Erasmo a Castel Sant’Elmo le opere realizzate in occasione di tre precedenti esposizioni - tra il 2018 e il 2021 - incentrate sui temi delle barriere tra gli stati, delle migrazioni e delle conseguenze che hanno sulle persone. Contenuti ancora più attuali in questo momento storico, manifestazioni di un’epoca complessa, segnata da grandi disuguaglianze economiche e sociali, aggravate dalle conseguenze della pandemia e delle guerre, dove tutti siamo coinvolti in quanto abitanti di un mondo sempre più connesso.

“Sardegna isola megalitica” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Prolungata fino al 19 settembre, la mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” giunge al MANN, unica tappa italiana, dopo il successo riscosso presso tre prestigiosi istituti: il Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco. L’esposizione, in programma nel Salone della Meridiana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 10 giugno all’11 settembre 2022, rivela al pubblico storie suggestive, testimonianze materiali, civiltà affascinanti, per molti versi ancora tutte da scoprire.

Mostra su Battistello Caracciolo

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte presenta in sala Causa la mostra su Battistello Caracciolo (Napoli, 1578-1635) artista che più di altri ha incarnato gli insegnamenti di Caravaggio, al punto da ottenere la definizione di “patriarca bronzeo dei Caravaggeschi” dallo storico dell’arte e critico Roberto Longhi. L’esposizione, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, nasce dall’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, con la collaborazione istituzionale di Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli e di Marta Ragozzino, direttrice regionale dei Musei della Campania. In queste altre due sedi sono presenti opere di Battistello in un percorso espositivo legato a Capodimonte, anche attraverso una bigliettazione congiunta per tutta la durata della mostra fino al 2 ottobre 2022. Al Palazzo Reale di Napoli sarà possibile visitare la sala del Gran Capitano, la cui volta fu affrescata da Battistello Caracciolo con storie del primo viceré di Napoli, Gonzalo Fernández de Córdoba detto il Gran Capitano. Per l’occasione, gli affreschi saranno valorizzati da una nuova illuminazione e dalla rimozione temporanea del lampadario, al fine di consentire una migliore lettura delle scene dipinte.

“L’altro MANN. Depositi in mostra”

Sono sessanta le opere presenti nell’allestimento “L’altro MANN. Depositi in mostra”, simbolo di una progressiva restituzione del patrimonio museale alla città e ai turisti. L’esposizione si espanderà, entro il 30 settembre, anche nel Plastico di Pompei: dalle suppellettili delle città vesuviane alle armi dei gladiatori, dai tessili agli ori, con un focus sui commestibili. Una mostra in fieri che, basata sull’incessante lavoro di “scavo” e studio negli immensi depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, prelude al raddoppio delle collezioni pompeiane presentate al pubblico. E c’è una curiosità: tanti tesori, oggi custoditi nei depositi, hanno rappresentato veri e propri cult per la letteratura scientifica sin dal momento della loro scoperta durante gli scavi nelle città vesuviane.

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